Vaccino: è più urgente prevenire il Covid o la mala informazione?

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Vaccino Covid-19: disdette e centri vaccinazione deserti a causa della mala informazione.

La triste notizia della prof di Ischia morta dopo essere stata colpita da trombosi a soli 31 anni, è, ormai, nella conoscenza di tutti.  In particolare, alla popolazione italiana è noto che la giovane donna aveva da poco fatto il vaccino anti Covid. Ma cosa c’è di vero dietro la scomparsa della donna? Niente di più che una infelice speculazione da parte di giornali che praticano la cattiva informazione solo per racimolare qualche visualizzazione o qualche euro.

Dopo un’attenta analisi del caso, infatti, si è arrivati alla conclusione che la donna aveva sofferto di un episodio di ictus anche prima all’inoculazione del vaccino. I due episodi, perciò, non hanno nessuna correlazione o conseguenza, se non temporale. Uno sfortunato evento che le più svariate testate giornalistiche non hanno esitato a trasformare in un evento allarmante e di portata nazionale. Solo merce da vendere da parte di chi produce terrore solo per fare notizia.

Un caso analogo, anche se meno condiviso perchè la reale versione dei fatti era più evidente, si è avuto per quanto riguarda l’anziana signora investita a Taranto. “83enne muore a Taranto. Aveva appena fatto il vaccino.”, dicono le testate. La causa del decesso della donna, però, non era stato il farmaco che le era stato iniettato, bensì, un bus che l’aveva investita.

Le conseguenze

Migliaia di adesioni per la vaccinazione ritirate a seguito dei titoli di giornale che riportavano la notizia, evidentemente distorta. Tanti soggetti fragili a rischio che, pur di dare retta a ciò che gli occhi hanno letto, si sottraggono al beneficio di un traguardo agognato e sudato.

Campagna vaccinale a parte, le fake news oggi sono molto più pericolose di qualsiasi virus, perchè uccidono la libertà di pensiero, soggiogandola al loro piacimento. Specchi per le allodole, quindi, volte solo al ritorno proprio, puramente egoistico. La conseguenza di ciò è una chiara perdita di fiducia da parte della popolazione rispetto alla stampa e ai giornali. La fonte di informazione, a cui la gente dovrebbe guardare per risolvere incertezze e dubbi, diventa un bosco pieno di insidie dentro cui farsi spazio tra piante velenose e animali feroci.

Dati vaccini




A questo punto, però, è doveroso fare un cenno ai dati (quelli veri), sulla campagna vaccinale. Un medico chirurgo su quotidianodelsul non ha esitato ad esprimere tutto il suo rammarico per la sconfitta della medicina. In particolare, prendendo in considerazione i numeri, afferma che le dosi utilizzate sul vaccino in questione siano circa 200.500, a fronte di 5 morti presunte. Il rapporto è del 0.0025%. Tale dato, sottolinea il medico, renderebbe illegale la vendita di qualsiasi crostaceo o di altri alimenti che hanno incidenza avversa molto più alta. Un dato rilevante, ancor più se le 5 morti non hanno neanche un nesso-causalità con l’inoculazione.

Nella speranza che casi di cattiva informazione diventino sempre meno, non ci resta che augurarvi una buona vaccinazione, priva di fake news e notizie basate sull’astratto.

Mariachiara Grosso

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