Vaccino batte tumore: in Australia sta scomparendo il cancro al collo dell’utero

cancro al collo dell'utero

Fonte: saluteesanitaperquadri.it

Grazie al piano di vaccinazione nei giovani, l’Australia ha visto diminuire di oltre il 95% le infezioni da parte del papillomavirus, causa del 99,9% dei casi di cancro al collo dell’utero. Ad annunciarlo è l’International Papillomavirus Society: l’Australia potrebbe essere il primo Stato a debellare questa terribile malattia.




Questo è l’importante risultato raggiunto dall‘Australia, che nel 2007 aveva iniziato il piano per la somministrazione gratuita di vaccini contro il papillomavirus nelle scuole. Vaccino importantissimo soprattutto per le donne, in quanto il virus è responsabile del 99,9% dei casi di cancro al collo dell’utero. Grazie al vaccino la percentuale di persone infettate tra i 18 e i 24 anni è scesa dal 24% all’1%, prevenendo quindi un incredibile numero di casi di tumore. Nel 2015 è stato poi registrato un ulteriore calo dei casi di infezione attribuibile al fenomeno dell’immunità di gregge.

Il papillomavirus (o HPV)

Il papillomavirus umano (o HPV) è un virus appartenente alla famiglia dei Papillomaviridae, possiede dsDNA come materiale genetico. E’ molto comune, tanto che circa il 75% delle persone viene a contatto con il virus almeno una volta nella vita. Ne esistono molti tipi, identificati con un numero, alcuni (HPV 16 e 18) sono più pericolosi di altri in base a caratteristiche strutturali differenti.

Fonte: scienzaesalute.it

Si trasmette per contatto diretto, soprattutto per via sessuale. L’infezione può risolversi da sola o causare dei condilomi acuminati (verruche) a livello dei genitali che possono progredire lentamente in tumore. Può essere identificato grazie al HPV-test (un esame molecolare che ricerca il virus), tramite esame degli organi colpiti o con PAP-test nella donna (esame della cervice uterina).

 

La terapia è difficoltosa, in caso di mancata regressione si utilizzano laser, crioterapia o elettrocoagulazione per eliminare i condilomi. L’infezione è associata in rari casi a sclerosi multipla, malattia di Kawasaki, LES e artrite reumatoide.




Il cancro al collo dell’utero

Il cancro al collo dell’utero (o della cervice uterina) rappresenta la terza forma di tumore più frequente nelle donne. È una delle poche forme di tumore prevenibile grazie al vaccino e al fatto che non insorge improvvisamente, ma cresce lentamente.

Quando HPV penetra all’interno delle cellule, induce la produzione da parte delle cellule stesse di due proteine (E6 e E7) che inducono proliferazione incontrollata con formazione di una massa primitiva che poi sfocia nel tumore.

Fonte salute-italia.it

Un segno tipico (seppur non specifico) è il sanguinamento vaginale che può avvenire in qualsiasi momento del ciclo mestruale, spesso accompagnato da dolore inspiegabile alla pelvi. Fondamentali sono i test di screening come il PAP-test (da effettuare ogni 3 anni a partire dai 25 anni di età), la cui positività instilla il dubbio nel medico e mette sulla strada per una diagnosi corretta. La terapia dipende dall’estensione del tumore e può essere chirurgica, chemioterapica, radioterapica.

Il vaccino contro il papillomavirus

La somministrazione del vaccino viene oggi offerta gratuitamente dal Sistema Sanitario Nazionale italiano a tutti gli adolescenti tra gli 11 e 12 anni. Il vaccino oggi disponibile è un nonavalente, in quanto protegge da 9 ceppi di HPV, e sta sostituendo il bivalente e il quadrivalente. E’ composto da delle particelle simil-virali e alcune sostanze adiuvanti che migliorano la risposta immune.

Gli effetti collaterali sono illustrati nel bugiardino: febbre, sensazione di calore, nausea, dolori addominali, reazioni allergiche. Molti, complice un articolo-bufala che circola sul web, sostengono che sia un vaccino pericoloso, in quanto nell’articolo viene riportato come abbia “rovinato la vita di alcune ragazze inglesi”. Niente di più FALSO. Le reazioni maggiormente riscontrate sono state dei comuni mal di testa (riportati come “problemi al sistema nervoso“), irrequietezza, stanchezza e irritazione (riportate come “reazioni a livello sistemico“). Non deve assolutamente essere somministrato alle gravide.

Tirando le somme, mentre in Italia sempre meno persone si vaccinano, in Australia entro 30 anni avranno sconfitto una forma letale di tumore. Ci vogliamo svegliare?

Marco Giglia

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