Usura bancaria: indagato il ministro degli Affari Europei Paolo Savona

Usura bancaria

Paolo Savona, ministro degli Affari Europei dei governo Conte, è stato iscritto nel registro degli indagati a Campobasso. Il motivo sarebbe presunta usura bancaria nel periodo in cui il ministro era a capo di Unicredit. La pm Rossana Venditti con la sua inchiesta, coinvolge, oltre a Savona altre 22 persone. Doveroso citare le motivazioni addotte dall’avvocato Luigi Iosa, della società presunta vittima di usura, ovvero la Engineering srl. Iscrivere il ministro degli Affari Europei alla lista degli indagati sarebbe, secondo il legale, ‘un atto dovuto’ poichè chi è a capo delle banche si suppone debba avere un ruolo di ‘controllo e garanzia’ e nel procedimento penale è doveroso indagare chi è ai vertici.



Indagate altre 22 persone tra manager e banchieri

Nel mirino della procura non c’è solo l’ex vertice di Unicredit, ma anche molti manager della Banca di Roma che hanno operato dall’anno 2005 al 2013. Come riportato dal Corriere ci sarebbero, tra gli altri, anche Alessandro Profumo, oggi amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica e l’ex sindaco di Ravenna, Aristide Canosani.

Pietro ed Angelo Santoro sono, invece a capo della  Engineering srl, la presunta parte offesa, che opera nella realizzazione di parchi eolici in Campania, Puglia e Molise. La denuncia per usura bancaria da parte del legale Iosa risale al 2017. Ed è da questa denuncia che è partita l’inchiesta penale della pm Rossana Venditti. In parole povere questi 22 manager e banchieri sono accusati di aver applicato dei tassi d’interesse molto elevati, più di quanto consentito dalla legge.

Ricordiamo che Paolo Savona non è la prima volta che ricopre un ruolo ministeriale. Nel governo Ciampi, esattamente tra gli anni 1992 e 1993 ha ricoperto la carica di ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato. Da rilevare anche che il suo fu il primo nome fatto da Salvini- Di Maio (ovvero Lega e M5S) per ricoprire la carica di ministro dell’economia. Ed è proprio sul suo nome che giunse il veto di Mattarella. Da qui partì quindi la nuova mediazione che ci ha portati al governo attuale.

Marta Migliardi 




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