Università in campo contro lo spreco alimentare

Spreco alimentare

Università in campo contro lo spreco alimentare

Le università di Svezia e Brasile si mobilitano contro lo spreco alimentare realizzando progetti innovativi volti a contrastare un fenomeno ancora troppo diffuso.  

Si stima che la maggior parte del cibo prodotto nei mercati brasiliani venga gettato via. Dal 2019 sono numerosi i progetti avviati nel tentativo di ridurre il fenomeno. Cooperando con lo Swedish Environmental Protection Agency, il governo brasiliano si è finora impegnato a redistribuire il cibo invenduto. Ma un nuovo progetto in collaborazione con l’Università di Boras e guidato dal dottor Pedro Brancoli potrebbe portare la lotta allo spreco alimentare ad un ulteriore livello.  

Brasile: università contro lo spreco alimentare 

“Quello che vogliamo avviare è un progetto socio-ambientale”  

Ha detto Pedro Brancoli, ricercatore presso l’Università di Boras impegnata a contrastare l’ancora troppo diffuso problema dello spreco alimentare in Brasile 

Basandosi su precedenti osservazioni circa il tipo di cibo buttato via dai mercati della grande città di Sao Paulo, Brancoli ha attestato come questo venga spesso rifiutato poiché “danneggiato”.  

E questo valeva soprattutto per i vegetali.  




Attenzione: vegetali in rovina  

“Abbiamo osservato i rifiuti prodotti da dieci mercati di Sao Paulo con l’obiettivo di capire cosa portasse i consumatori a rifiutarne l’acquisto. Spesso si trattava di cibo buono ma purtroppo danneggiato”. 

È proprio sui vegetali che si concentrerà il nuovo progetto dell’Università di Boras, sostenuto dallo Swedish Environmental Protection Agency. L’intenzione è quella di guardare non più alla redistribuzione ma alla produzione. Dalla raccolta al trasporto, la lavorazione del prodotto dovrà essere seguita minuziosamente affinchè si possa evitare anche il minimo degrado dell’alimento. Questo dovrebbe spingere i consumatori ad acquistare più vegetali che ora, causa un pessimo stato del fogliame magari, viene rifiutato.  

“Vogliamo promuovere misure che impediscano al cibo di arrivare sfatto presso i mercati delle grandi città. Per farlo, abbiamo bisogno dell’aiuto di diverse componenti sociali. Ricercatori universitari certo, ma anche impiegati pubblici”.  

Un’affermazione che rende ben chiaro quanto nella mente di Pedro Brancoli e dei ricercatori dell’Università di Boras il problema dello spreco alimentare non sia solo ambientale. 

E’ anche un problema sociale 

Brasile: un progetto socio-ambientale contro lo spreco alimentare  

Guardare all’intera catena produttiva degli alimenti vegetali, dalla raccolta al trasporto nei mercati delle grandi città, aiuterà a ridurre lo spreco alimentare nella misura in cui gli alimenti stessi arriveranno tra i banchi con un aspetto più appetibile.  

Per farlo sarà necessario coniugare scienza e educazione. Certamente dovranno essere fornite informazioni precise sulle più elementari nozioni di sicurezza alimentare. L’acquirente ha bisogno di essere rassicurato sulla non nocività del prodotto danneggiato e la scienza può certamente aiutare in questo. Ma sarà anche necessario educare i dipendenti delle aziende agricole e dei mercati ad una maggiore cura nei confronti dell’alimento maneggiato, tenendo sempre a mente la posta in gioco.  

“Quello che vogliamo è avviare un progetto socio-ambientale come mai se ne sono visti prima qui in Brasile”  

Un progetto socio-ambientale che vedrà i ricercatori universitari lavorare fianco a fianco con tutte le componenti sociali coinvolte nella produzione alimentare, dal produttore al consumatore. Solo così si potrà auspicare una sempre maggior riduzione dello spreco alimentare. 

Un problema ambientale, certamente, ma anche e soprattutto sociale. 

 

Alessia Fallocco

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