Il ricordo dell’Unicef sulla perdita di vite infantili in 17 anni in tutto il globo

Unicef sulla perdita di vite infantili 120 mila bambini uccisi o mutilati dal 2005 sono il risultato dell'impatto devastante della guerra. I dati di UNICEF222

Le guerre in Ucraina e a Gaza hanno portato a riflettere sulla tragica morte e il tragico destino dei bambini in quelle aree. Importante, però, il ricordo dell’Unicef sulla perdita di vite infantili in tutto il globo, non solo in quelle zone ma anche in tutti quei conflitti spesso trascurati. Tra il 2005 e il 2022 sono 120.000 i minori che hanno perso la vita o sono stati mutilati in varie regioni del mondo.

L’Unicef sulla perdita di vite infantili tra il 2005 e il 2022

La fine di un anno porta sempre a tirare le somme e a riflettere sui risultati e i dati di ciò che accade nel mondo. In questo periodo, per quanto riguarda i diritti umani, è importante soffermarsi sulla tragica perdita di vita dei bambini in varie parti del mondo. Con le guerre in Ucraina e Gaza è importante il ricordo dell’Unicef sulla perdita di vite infantili in tutto il globo, non solo in queste due aree, ma anche nelle guerre spesso trascurate come quelle in Siria, Yemen, Sudan e molte altre.

I bambini, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, sono vittime due volte, per la loro incapacità di difendersi e per la loro fragilità. Sono, infatti, i primi a subire le conseguenze sia dei conflitti armati sia dell’estremizzazione climatica, tutte emergenze mondiali che si sono intensificate tra il 2022 e il 2023, per cui i dati dell’Unicef sulla perdita di vite infantili ad oggi sono sicuramente più bassi della realtà.

Il portavoce Unicef Italia, Andrea Iacomini, sui dati comunicati dall’Unicef sulla perdita di vite infantili e la guerra a Gaza afferma scoraggiato:

Vedo dappertutto manifestazioni con gli slogan “Free Palestine” o pro-Israele, ma nessuno scende in piazza per dire che neanche un bambino deve morire in guerra

Subito dopo ricorda anche tutti quei conflitti armati dimenticati ma che rappresentano un importante emergenza umanitaria:

Quando si spengono i riflettori, cala il silenzio: come è successo in Siria, Yemen, Sudan. Ora i titoli sono su Gaza, di meno sull’Ucraina, ma quelle guerre passate in secondo piano non smettono di provocare emergenze umanitarie devastanti, specie per l’infanzia. Oggi stiamo vedendo una catastrofe a cui non si assisteva dalla Seconda guerra mondiale. I numeri sui bambini in guerra fanno paura

I dati in alcune zone del mondo

Ciò che afferma l’Unicef sulla perdita di vite infantile è che in più di 30 situazioni di ostilità in Africa, Asia, Medio Oriente e America Latina sono più di 120.000 i bambini uccisi o mutilati tra il 2005 e il 2022, almeno 105.000 i reclutati da forze o gruppi armati, più di 32.500 rapiti e più di 16.000 vittime di violenza sessuale. Tutti questi sono dati approssimativi dell’Unicef sulla perdita di vite infantili, che non tengono conto della situazione del 2023 e rappresentano solo i casi accertati, per cui è probabile che il bilancio reale sia molto più alto.

Nel conflitto in Ucraina sono stati uccisi circa 560 bambini nei bombardamenti e 1.200 sono stati feriti. Uno dei temi più delicati secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, per quanto riguarda questo conflitto, è la deportazione di minorenni ucraini in Russia, di cui non si hanno dati certi ma è un argomento al centro dell’attenzione dell’Unicef. In riferimento a Gaza, nonostante non ci siano dati aggiornati precisamente ad oggi, sappiamo che il numero dei bambini uccisi è devastante.

Oltre a questi due conflitti ricordiamo, secondo i dati dell’Unicef sulla perdita di vite infantili, come in Siria, dopo oltre 12 anni di conflitto, sono circa 13.000 i bambini siriani uccisi o rimasti feriti e oltre 609.900 sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione cronica. L’emergenza, già alta per la guerra in corso, si è aggravata con il terremoto dei mesi scorsi facendo registrare 7 milioni di bambini con necessità d’assistenza.

Nello Yemen, dopo oltre 8 anni di combattimenti sono 11.000 i bambini uccisi o gravemente feriti e oltre 4.000 i reclutati. In Sudan si registra la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, oltre 24 milioni di minori. Dall’altra parte del mondo ad Haiti, a causa di una storia complessa di povertà, instabilità politica e rischi naturali, sono 3 milioni i minori che hanno bisogno di assistenza umanitaria.

Questi sono solo alcuni dei Paesi in cui si assiste a un’emergenza umanitaria infantile. Questi dati dell’Unicef sulla perdita di vite infantili si uniscono anche a un’imminente carenza di fondi. Con i finanziamenti umanitari attuali, il deficit per il 2024 sarebbe di 835 milioni di dollari che raggiungerebbe i 941 milioni nel 2026. Questo significherebbe lasciare i bambini di queste zone vulnerabili agli impatti immediati e duraturi della guerra, del lavoro minorile, della tratta e della violenza.

Luisa Campazzo

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