Alla COP29, l’UNICEF lancia l’allarme sulla salute dei bambini durante la crisi climatica

la salute dei bambini nel mondo

La Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, COP29, si è aperta oggi a Baku, in Azerbaigian, ponendo il focus sulla crescente crisi climatica e sul suo impatto devastante sulla salute dei bambini. L’Unicef, presente all’evento, ha diffuso dati allarmanti che mostrano come circa un miliardo di bambini viva in Paesi a “rischio estremamente elevato” per i cambiamenti climatici. Tra temperature record, inquinamento atmosferico e catastrofi naturali sempre più frequenti, milioni di giovani nel mondo stanno pagando le conseguenze di una crisi che non hanno contribuito a creare, ma che minaccia il loro futuro e la loro qualità della vita. COP29 diventa così un’occasione cruciale per definire azioni globali urgenti a tutela delle generazioni più giovani.

La COP29 al centro dell’attenzione internazionale

La COP29, Conferenza delle Nazioni Unite sulla crisi climatica, si è aperta oggi, 11 novembre, a Baku, in Azerbaigian, con l’obiettivo di affrontare una delle crisi più pressanti del nostro tempo. Tra i principali promotori di una svolta immediata, l’Unicef ha presentato dati allarmanti che rivelano come la crisi climatica stia già minacciando profondamente l’infanzia nel mondo e in particolare la salute dei bambini a causa delle continue emissioni nell’atmosfera.

Secondo l’organizzazione, circa un miliardo di bambini – ovvero quasi metà della popolazione infantile mondiale – vive in Paesi classificati a “rischio estremamente elevato” per gli impatti del cambiamento climatico. In particolare, aree come la regione amazzonica stanno registrando una siccità record che coinvolge oltre 420.000 bambini.

L’impatto delle temperature estreme e dell’inquinamento sulla salute dei bambini

L’aumento delle temperature e le condizioni atmosferiche sempre più estreme hanno conseguenze drammatiche sulla salute dei bambini. Ogni aumento di 1°C incrementa del 5% il rischio di natimortalità e di nascite premature, mentre il caldo e l’inquinamento causano problemi di sviluppo e aumentano il rischio di morte per i bambini sotto i cinque anni.



L’Unicef sottolinea che la crisi climatica e l’inquinamento dell’aria sono, insieme alla malnutrizione, tra i principali fattori di rischio per la mortalità infantile globale.

Unicef alla COP29: richieste e obiettivi

Per rispondere a questi allarmi, l’Unicef chiede un impegno globale concreto da parte dei leader mondiali presenti a Baku. Tra le principali richieste figurano: l’inclusione dei diritti e delle necessità dei bambini nelle principali decisioni climatiche della COP29, l’aumento significativo dei finanziamenti per progetti che rispondano agli impatti climatici sui minori e l’integrazione delle nuove NDC (Contributi Determinati a livello Nazionale) con misure a tutela dei più giovani.

Inoltre, l’Unicef auspica una maggiore partecipazione di bambini e giovani al processo decisionale sul clima, promuovendo la loro presenza attiva nella creazione di un futuro sostenibile.

Crisi climatica e istruzione: un binomio preoccupante

I disastri legati al clima incidono anche sull’istruzione, con circa 40 milioni di bambini che, ogni anno, vedono compromesso il loro diritto a un’educazione stabile. La perdita di opportunità formative può avere conseguenze devastanti per tutta la loro vita, sottolinea l’Unicef, compromettendo le possibilità di sviluppo sociale e professionale delle nuove generazioni. Gli eventi climatici estremi distruggono o impediscono l’accesso alle scuole, soprattutto nelle aree più vulnerabili.

Sebbene i Paesi in via di sviluppo siano i più colpiti, la crisi climatica minaccia anche le generazioni future in Europa e negli Stati Uniti. Secondo l’Unicef, in Italia, i minori esposti a ondate di calore erano 6,1 milioni nel 2020 e si prevede che saliranno a 9,7 milioni entro il 2050 in uno scenario a emissioni elevate. Le decisioni prese oggi influenzeranno quindi il futuro di tutti i bambini, con i cambiamenti climatici che rischiano di compromettere drammaticamente la qualità della vita e lo sviluppo delle nuove generazioni.

Un appello per azioni urgenti

L’Unicef avverte che il tempo per invertire la rotta è limitato e insiste sulla necessità di un’azione urgente e concreta per ridurre le emissioni di gas serra e per potenziare i finanziamenti verso l’adattamento dei servizi essenziali per la salute dei bambini.

Sollecita, inoltre, il coinvolgimento dei giovani e dei bambini nei dialoghi politici e decisionali sul clima, promuovendo un futuro in cui siano tutelati i loro diritti e prospettive. La COP29 rappresenta dunque una tappa cruciale: le azioni o le omissioni decise in questi giorni a Baku potrebbero segnare il destino di milioni di giovani in tutto il mondo.

Lucrezia Agliani

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