Arrivano da soli in Italia per poi sparire. Sono i bambini “invisibili” secondo Unicef oltre 6000 solo nel 2016
Arrivano completamente soli e rischiano di diventare bersaglio di tratta, violenze e sfruttamento.
Sono i minori irreperibili, senza identità e senza una storia.
Il rapporto “Sperduti. Storie di minorenni arrivati soli in Italia”, lanciato dall’UNICEF e dal CNR-IRPPS (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali) nell’ ambito del convegno “Per ogni bambino sperduto”, organizzato in collaborazione con la Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, punta a rilevare il vissuto dei minorenni in relazione alla loro esperienza migratoria e ricostruire il loro percorso verso l’Italia.
Ma sopratutto evitare che siano vittime di sfuttamento e facilitarne il ricongiungimento familiare.
Da quanto emerge i bambini sbarcati sulle coste italiane nel 2016 sono 28.223 su un totale di 181.436 persone adulte.
Secondo il rapporto:
Oggi, in tutto il mondo, 1 minorenne su 70 vive al di fuori del Paese di nascita.
Circa un quarto di tutti i migranti del mondo è nato in Asia e vive in un Paese diverso all’interno del continente.
Africa e Asia ospitano 3 bambini migranti su 5.
La metà dei bambini migranti di tutto il mondo vive in soli 15 Paesi, in testa alla classifica gli Stati Uniti d’America, che ospitano 3,7 milioni di bambini. L’Italia è al 20esimo posto con 400 mila minorenni.
In Italia, nel 2015, sono stati identificati 12.360 minorenni non accompagnati, il 75% di tutti i minorenni sbarcati, mentre nel 2016 si sono avute 25.846 identificazioni, pari al 92% dei minorenni sbarcati.
Nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015, le nazionalità di minorenni in Italia sono quelle siriana, eritrea, egiziana e somala.
Al mese di ottobre del 2016 i minorenni stranieri non accompagnati che hanno presentato una domanda d’asilo in Italia sono stati 4.168.
Secondo i dati Eurostat, con 4.070 richieste di protezione presentate dai minorenni, nel 2015 l’Italia si posizionava al sesto posto in Europa.
Nel corso dello stesso anno, i principali Paesi di cittadinanza sono stati Gambia, Nigeria e Mali.
Nel corso degli ultimi anni, il numero dei minorenni irreperibili in Italia ha subìto un’evidente crescita: sono passati infatti dai 1.754 del 2012 ai 6.508 di fine novembre 2016.
L’indagine mira a costituire sia un valido e aggiornato strumento di advocacy da adoperare insieme alle istituzioni rispetto alla condizione dei minorenni migranti e rifugiati giunti sul territorio con i recenti arrivi (via mare e non), sia una pubblicazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle cause che spingono i minorenni e le loro famiglie a migrare, sulle situazioni che affrontano lungo le rotte attraversate e sulle condizioni che si trovano a vivere una volta giunti in Italia.
“L’indagine vuole anche essere uno strumento utile per individuare piani di intervento sistematici per far sì che l’attenzione ai più recenti arrivi via mare, non abbia carattere esclusivamente emergenziale.
Venga così garantita piena tutela dei diritti di questi minorenni, in conformità agli obblighi contratti dall’ Italia a livello internazionale e da quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza,” ha concluso Bonifazi.
L’UNICEF Italia promuove la petizione “Per ogni bambino sperduto”, rivolta all’ Unione Europea, per chiedere la protezione dei diritti e l’accesso ai servizi di base per i minorenni rifugiati e migranti.
La petizione può essere sottoscritta online su firma.unicef.it
Anna Rahinò