Un’epopea di lotta, amore ed esilio: “Di notte tutto è silenzio a Teheran” di Shida Bazyar

In “Di notte tutto è silenzio a Teheran” di Shida Bazyar, le voci di Behsad, Nahid e dei loro figli intessono un racconto epico che attraversa decenni di lotta politica e umana, rivelando un ritratto indimenticabile di una famiglia e di un popolo macchiati dal sangue e dall’esilio.

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La penna talentuosa di Shida Bazyar ci regala un’opera letteraria straordinaria con “Di notte tutto è silenzio a Teheran”, pubblicato da Fandango Libri. L’autrice, nata nel 1988 e con una formazione in scrittura ottenuta ad Hildesheim, ci guida attraverso un affresco epico che spazia dall’Iran degli anni ’70 e ’80 fino alla Germania, intrecciando destini personali e la storia collettiva in una narrazione profondamente coinvolgente.

La storia prende avvio a Teheran nel 1979, un periodo tumultuoso segnato dalla cacciata dello Scià e dalle ambiziose lotte rivoluzionarie. Il giovane rivoluzionario comunista Behsad si erge come protagonista, portandoci nei meandri delle sue azioni clandestine. Con una prosa avvincente, l’autrice ci trasmette le emozioni e le speranze di Behsad per un nuovo Iran e ci svela come nel frangente della lotta abbia incrociato il sentiero dell’amore, incarnato in Nahid.

Dopo dieci anni, Behsad e Nahid, insieme ai loro figli Laleh e Morad, sono costretti a lasciare l’Iran a causa del potere di Khomeini, trovando rifugio in Germania. Questa transizione da un paese all’altro diventa un potente veicolo per esplorare le complessità dell’esilio, la lotta con la propria identità e l’assorbimento di nuove culture. L’autrice riesce in modo magistrale a rendere tangibili le tensioni tra passato e presente, tra le radici e le nuove realtà.

La trama di “Di notte tutto è silenzio a Teheran” non è soltanto una cronaca familiare, ma un riflesso di una nazione che lotta per il suo futuro. L’oppressione, la resistenza, il desiderio incondizionato di libertà e l’attaccamento alle radici vengono intrecciati in una storia che parla di coraggio e di speranza, anche nelle circostanze più cupe. Le quattro voci che guidano la narrazione – Behsad, Nahid, Laleh e Morad – si fondono in un coro emotivo che cattura la complessità dei personaggi e delle loro esperienze.

La scrittura di Shida Bazyar è un’ode all’umanità in ogni sua sfaccettatura. La sua capacità di descrivere luoghi e atmosfere offre una profondità straordinaria alla narrazione, immergendo i lettori nell’Iran di quegli anni e nei cambiamenti che hanno attraversato le vite dei protagonisti. La storia di Behsad e della sua famiglia si trasforma in una rappresentazione simbolica di un popolo che lotta per la propria identità e libertà, dando voce a coloro che hanno vissuto e lottato attraverso decenni di cambiamenti tumultuosi.

Con oltre 80.000 copie vendute in Germania, “Di notte tutto è silenzio a Teheran” si afferma come un capolavoro letterario che cattura il cuore dei lettori. Shida Bazyar offre un ritratto vivido, crudo e illuminante dell’Iran e delle sue sfide politiche e umane. Questo romanzo è molto più di una semplice storia familiare; è un’epopea di lotta, amore ed esilio che rimarrà nella memoria dei lettori per molto tempo.

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