Undicesimo comandamento: non abbandonare

Di Marilù Manzini


Qualche anno fa ho letto una cosa molto particolare che mi è rimasta nel cuore e nella testa. Diceva che quando morirai chi ti verrà incontro in cielo a prenderti non saranno i tuoi cari mai i tuoi animali. I tuoi cani, i tuoi gatti, i tuoi conigli o i tuoi uccellini. Saranno loro a darti il benvenuto e a passare l’eternità insieme a te come hanno passato tutta la loro vita al tuo fianco. Io sono molto credente e questa cosa mi ha rasserenato parecchio, mi è perfino piaciuta. Perché io non ho un solo cane, io ne ho sei. Sei chiwawa. Con cui spero di passare la mia eternità, con loro e con nessun altro a dire il vero. Una volta una nonna esperta di famiglia matriarcale mi ha detto che avere sei cani è come avere tre figli piccoli. A me sembra di averne sei di figli piccoli perché li tratto proprio come figli, e in più, piccoli rimarranno. Perché gli animali sono eterni bambini, dipendono da noi in tutto e per tutto per sempre. Non invecchiano mai i loro bisogni. Quando esco la sera non mi assento mai più di tre ore, perché non voglio lasciarli da soli in casa, perché ho paura gli possa succedere qualcosa senza di me, perché mi viene l’ansia. Così tutti i miei amici sanno che a una certa ora io scappo a casa, proprio come se ad aspettarmi ci fossero i miei figli.




Adesso è arrivata l’estate e come ogni anno si presenta la minaccia dell’abbandono di molti animali domestici, un drammatico fenomeno che trova il suo picco nei mesi caldi, spesso a causa delle partenze per le vacanze. Questo perché molte famiglie comprano un cucciolo per i figli a Natale come regalo e poi arrivano di fronte alle vacanze estive e non sanno più cosa farsene, non sanno dove metterlo perché magari l’hotel non li vuole, e gli animali diventano così un peso e vengono abbandonati magari sulle strade. Con il rischio che finiscano la loro breve vita sotto le ruote di un auto. Tuttavia, la giustificazione di non saper dove mettere il proprio animale  per le vacanze non può essere valida per abbandonare al proprio destino un amico fedele che si fida di noi. Avendo sei cani so bene che può essere un sacrificio occuparsi di loro e vivere in simbiosi ma è un sacrificio che io faccio volentieri, così due anni fa ho comprato apposta per i miei cani una casa con giardino di cento metri quadrati al mare. Io posso farmi le vacanze e loro possono stare con me. Personalmente non li avrei mai messi in una pensione ma la pensione è una delle possibili soluzioni al problema di dove lasciarlo.  Le soluzioni sono diverse: si può scegliere di portarlo con sè o lasciarlo in una pensione di fiducia, o trovare un amico o un parente che possa accudirlo in nostra assenza.  Ci sono pensioni per animali oggi in Italia che sono dei veri e propri alberghi a 5 stelle per i nostri amici a quattro zampe. Ed è lì che se proprio ci si deve allontanare da loro dovrebbero stare e non di certo in mezzo  a una strada. La Lav stima che ogni anno in Italia siano abbandonati una media di 80.000 gatti e 50.000 cani, più dell’80% dei quali rischia di morire in incidenti. Per la quasi totalità degli italiani (88%) le leggi che rendono reati l’abbandono e il maltrattamento degli animali dovrebbero essere più severe. Gli obiettivi delle sette proposte di legge firmate dall’ex ministro Michela Vittoria Brambilla, parlamentare di Forza Italia e presidente del Movimento animalista, che approdano in commissione Giustizia alla Camera dei deputati in sede referente sono questi: aumentare le pene per chi maltratta e uccide gli animali, fino alla reclusione; equiparare l’abbandono e la detenzione di animali in condizioni incompatibili con le loro esigenze al delitto; introdurre norme per stabilire l’affidamento degli animali in caso di separazione dei coniugi o di morte del proprietario; inasprire le pene per chi abbatte orsi o lupi o per chi ruba animali di compagnia; tutelare gli animali sequestrati o confiscati. Speriamo che queste leggi vengano attuate al più presto.




All’inizio di Luglio di questo 2017 è arrivato finalmente il “Codice sul diritto animale”, le leggi e i diritti degli animali raccolti in un solo volume. Una raccolta ragionata realizzata avvalendosi della competenza di due attivisti della Lav. Dai profili civilistici alla tutela penale e amministrativa, la raccolta, in vendita sul sito Cassazione.net e da ottobre nelle librerie, contiene ogni dettaglio sulle responsabilità di privati e istituzioni tra principi internazionali e disposizioni interne. La raccolta aprirà finestre di aggiornamento sull’abbandono, sul maltrattamento, sull’eutanasia, sulle adozioni. Regole d’oro anche per quanto riguarda gli obblighi degli enti locali, le norme nei condomini e le disposizioni per scoraggiare il randagismo. Perché gli animali in realtà sono personcine proprio come noi, hanno ognuno il loro carattere, la loro anima, la loro storia di vita. Mahatma Gandhi diceva “Grandezza e progresso morale di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali” e io sono pienamente d’accordo. Questa estate prima di fare un gesto di cui vi pentireste per il resto della vostra vita chiedetevi “abbandonerei mai mio figlio?”. Anzi “mi taglierei una parte del corpo?” perché i nostri animali sono parte di noi per tutto l’amore incondizionato che ci danno e che nessun altro saprebbe darci in tutta la nostra vita.

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