Un’analisi storica e sociale sull’assenza di afroargentini nel calcio

afroargentini

L’Argentina, celebre per la sua squadra nazionale di calcio, emerge come un caso singolare tra le nazioni sudamericane. La sua formazione calcistica è bianca, composta principalmente da giocatori di origine europea, con pochissima rappresentanza afroargentini. Questa particolarità porta alla luce una complessa realtà di razzismo sistemico e cambiamenti storici.


L’Argentina, una delle nazionali sudamericane più celebri nel mondo del calcio, si distingue in modo notevole per la sua composizione etnica. Mentre gran parte delle nazioni sudamericane vantano una vasta diversità etnica, l’Argentina presenta una squadra nazionale quasi completamente composta da giocatori di origine europea o, al massimo, mulatti. Questo aspetto è notevolmente anomalo in un continente caratterizzato da una grande varietà etnica e da una storia di colonizzazione europea e schiavitù africana. In questo articolo, esamineremo le ragioni di questa eccezionalità e le implicazioni storiche e sociali che ne derivano.

Origini degli afroargentini

Per comprendere la mancanza di giocatori neri nella squadra nazionale argentina, è necessario esaminare le radici storiche dell’Argentina come colonia europea. Come molte altre nazioni sudamericane, l’Argentina fu una colonia europea per secoli, con una popolazione inizialmente formata principalmente da coloni europei e schiavi africani. Nel censimento del 1778, neri, meticci e mulatti costituivano circa un terzo della popolazione argentina dell’epoca. Questo dimostra che, in passato, la popolazione afroargentina era significativa.

Lo “sbiancamento” della popolazione

Tuttavia, nel corso del tempo, la percentuale di afroargentini diminuì drasticamente. Questo declino può essere attribuito a una precisa volontà politica che emerse nel XIX secolo, particolarmente influenzata dalle teorie razziste dell’epoca. L’opera “Facundo, o civiltà e barbarie” (1845) di Faustino Domingo Sarmiento promosse l’idea che il progresso economico e sociale dell’Argentina dovesse passare per lo “sbiancamento” della popolazione, poiché le nazioni più avanzate erano prevalentemente bianche. Queste teorie influenzarono notevolmente la politica argentina del tempo, portando all’incremento dell’immigrazione europea e alla riduzione della visibilità degli afroargentini nella società.

Immigrazione europea e sbiancamento

Tra il 1860 e il 1914, circa 4 milioni di europei immigrarono in Argentina, cambiando radicalmente la composizione etnica del paese. Gli afroargentini furono confinati ai margini delle città, in condizioni socio-sanitarie sfavorevoli, e furono essenzialmente esclusi dalla società. Coloro con pelle più chiara potevano essere considerati appartenenti a categorie razziali intermediarie e avevano maggiori possibilità di miglioramento sociale attraverso il matrimonio con individui “più bianchi”. I calciatori, grazie alla loro fama, erano tra quelli con le maggiori possibilità di avanzamento sociale.

La scomparsa degli afroargentini nel calcio

Nonostante alcune eccezioni storiche, come il giocatore nero Alejandro de los Santos che giocò per l’Argentina negli anni ’20, il calcio argentino ha visto una significativa assenza di giocatori di colore nel corso della sua storia. Questa mancanza è stata attribuita principalmente al razzismo sistemico presente nella società argentina. Gli afroargentini sono stati spesso negati o resi invisibili, contribuendo così alla sottorappresentazione nel calcio e nella società in generale.

Il razzismo sistemico in Argentina

L’Argentina è stata caratterizzata da un razzismo sistemico, spesso negato, ma che emerge sempre più chiaramente negli ultimi anni. Crimini razzisti, come l’omicidio del giovane calciatore Lucas González, hanno portato l’Argentina a confrontarsi con il problema del razzismo in modo più evidente. Tuttavia, la negazione della componente afrodiscendente del paese ha persistito, con molti individui che si considerano bianchi anche se il loro patrimonio etnico suggerisce altrimenti.

La battaglia per la visibilità Afroargentina

La mancanza di rappresentanza afroargentina nel calcio e nella società richiede una battaglia per la visibilità e il riconoscimento delle proprie origini. Questa lotta deve iniziare con un piano culturale per far sì che le persone prendano coscienza delle loro radici africane, spesso nascoste nel passato. Inoltre, la comunità di argentini di seconda generazione provenienti da paesi africani sta emergendo, e il calcio potrebbe diventare un settore in cui questi individui possono farsi valere.


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La mancanza di giocatori neri nella squadra nazionale argentina e nel calcio argentino in generale è un riflesso del razzismo sistemico presente nella società. Questo problema richiede un’analisi storica e sociale approfondita, insieme a sforzi concreti per promuovere la visibilità e il riconoscimento degli afroargentini. La lotta per una maggiore rappresentanza etnica è una sfida che va oltre il campo di calcio e richiede un impegno a livello culturale e sociale.

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