Una grande vittoria per gli omosessuali: l’Austria risarcirà i gay condannati ingiustamente

l'Austria risarcirà i gay

L’Austria risarcirà i gay condannati e perseguitati ingiustamente. Nonostante l’omosessualità sia stata depenalizzata nel 1971, disposizioni discriminatorie sono rimaste in vigore nel paese fino agli inizi degli anni 2000. Si stima che circa 11.000 persone abbiano diritto a un risarcimento, per un totale di 33 milioni di euro stanziati secondo la ministra della Giustizia Alma Zadic

Perché l’Austria risarcirà i gay?

L’omosessualità ha conosciuto e, continua a conoscere, nel corso della sua storia, discriminazioni di una grande portata. Inizia, più o meno, durante la seconda guerra mondiale un forte accanimento nei loro confronti, tanto che, la Germania, di cui ne faceva parte anche l’Austria, oltre a perseguitare gli ebrei, iniziò a perseguitare anche gli omosessuali. In quegli anni i gay sono stati protagonisti di uno scenario orribile. Si stima che tra il 1933 e il 1945, la polizia arrestò 100.000 uomini accusati di essere omosessuali. I nazisti credevano che l’omosessualità fosse una malattia, e quindi crearono dei programmi con l’obiettivo  di “curare” gli omosessuali dal loro peccato. Questa ‘cura’ prevedeva derisioni e maltrattamenti da parte delle guardie nei confronti dei gay. Ma non finisce qui, nonostante l’Austria, già resasi indipendente, abbia depenalizzato l’omosessualità nel 1971, continue discriminazioni sono rimaste in vigore fino agli inizi degli anni 2000.

Ad esempio, mentre la prostituzione eterosessuale era legale, quella omosessuale rimase illegale fino al 1989. Fino al 2002, inoltre, l’età del consenso per i rapporti sessuali tra omosessuali era fissata a 18 anni, mentre quella per i rapporti tra eterosessuali era fissata a 14 anni. Vienna ha infatti riconosciuto che circa 11mila persone hanno subito danni, non solo economici ma anche morali.

Cosa prevede il compenso?

Ad annunciare la notizia è la ministra della Giustizia Alma Zadic e dichiara che le persone vittime delle leggi discriminatorie, potranno richiedere sia un risarcimento che un annullamento della sentenza. Il risarcimento riguarda anche coloro che sono stati ‘solo’ perseguitati, soprattutto se questi hanno subito dei danni fisici e morali. Infatti, per i condannati verranno stanziati 3.000 euro con un’aggiunta di 1.500 euro previsti per ogni anno di detenzione, per i perseguitati verrano stanziati 500 euro. Con un totale di circa 33 milioni di euro stanziati. 

La legge entrerà in vigore a partire da febbraio del 2024 e dovrebbe essere approvata dal Parlamento quest’anno.

La ministra si appresta ad esortare tutti colori che sono stati vittime di queste ingiustizie. Il governo austriaco, vuole così dimostrare il forte dispiacere provato e un grande sostegno agli omosessuali, infatti, nel 2019 aveva già legalizzato il matrimonio tra individui dello stesso sesso.

L’Austria, inoltre, non è il primo Paese a compiere questo passo. Nel 2017, il parlamento tedesco ha votato per annullare le sentenze di 50mila omosessuali condannati per omosessualità offrendo un risarcimento.

È per quanto detto fino ad adesso che l’Austria, resasi conto dei crimini commessi ha deciso di attuare una legge che possa, in parte, rimediare a quanto successo, anche se, i traumi legati alla sfera morale sarà difficile che cesseranno di esistere grazie ad un compenso economico.

Concludo con le parole di Alma Zadic:

“Questa compensazione finanziaria non potrà mai e poi mai compensare la sofferenza e l’ingiustizia che si è verificata… ma è d’immensa importanza che noi finalmente ci assumiamo la responsabilità di questa parte della nostra storia”.

Ambra Vanella

 

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