Una diversa lettura del presente attraverso il ricordo

Quando David, membro storico della Banda Bassotti, è partito per la prima volta con il gruppo e una manciata di persone a me care per il Donbass, ho avuto timore.
Paura perché a Donetsk c’era la guerra.
Perché morivano bambini, civili. Perché in quel territorio venivano costantemente perpetrate ingiustizie da parte di forze neo-naziste.
Ma ne valeva la pena. Si era dalla parte del giusto, giusto quindi sacrificare qualcosa, anche la propria quotidianità.

Quando sono state organizzate le Carovane Antifasciste per portare aiuti umanitari, la campagna Deti Donbassa (дети донбасса) per gli orfanotrofi Il Campanellino di Gorlovka e per l’Orfanotrofio n°1 di Lugansk, ho ritenuto normale prenderne parte secondo le mie possibilità, ma ero arrabbiata perché nessuno accendeva una luce su questa drammatica situazione; nessun attore importante interveniva.

Questa è la testimonianza di chi in Donbass c’è stato, di un’antifascista dalla parte degli ultimi anche se dimenticati.

Deborah Natale

Di David Cacchione

“Ricordare è un dovere, perché ciò che è stato non torni mai più”.

È così io ricordo, non smetterò di ricordare. La mattina mi piace guardarmi nello specchio senza vergognarmi. L’Ipocrisia occidentale e la lettura superficiale degli avvenimenti non mi interessa. Odio il Pacifismo Imperialista che sventola bandiere della pace insieme a quelle dei nazisti di Pravy Sector.

E ricordo quel martedì 19 agosto 2014 quando una bomba Ucraina ha colpito un asilo nido. È così in un qualsiasi giorno di scuola a Makeevka 10 bambini sono morti. La bomba ha colpito l’asilo nido e oltre ai 10 bambini sono morti 5 adulti.

Ricordo il monumento che ho visto a Donesck. Con Sidoryuk Kirik Vladimirich. Che con il suo piccolo corpo ha coperto sua sorella, durante un bombardamento a Donesck. È morto per difenderla. Non dimentico il nome di Polina, la prima bambina morta in Donbass sotto i bombardamenti del governo di Kiev. Così mi è impossibile dimenticare che a tutt’oggi quasi 300 di questi piccoli angeli sono morti sotto il fuoco ucraino. Quell’Ucraina delle bandiere che sventolano nelle piazze italiane vicino alle bandiere della pace. E non dimentico le facce, le storie, la tristezza che ho letto nei volti di quel popolo che ho conosciuto in Donbass. Attaccati, bombardati, presi prigionieri, torturati dai soldati ucraini. Quotidianamente per lunghi 8 anni.


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Nelle televisioni d’occidente è impensabile vedere ciò che l’esercito ucraino commette da 8 anni in Donbass. Impossibile vedere le bandiere naziste, i tatuaggi nazisti che sventolano e ostentano i loro leader militari e i loro soldati. Alcuni dei quali, non pochi, sono poi entrati nella vita politica di quel paese. Impossibile vedere nelle tv d’occidente i crimini che i Battaglioni Azov, Aidar, in Donbass hanno commesso contro la popolazione russa dell’Ucraina. Supportati legalmente da leggi anti russe che vietano la lingua russa e la cultura russa. Leggi che hanno finanziato e tutt’oggi finanziano questi reggimenti con armi che arrivano in Ucraina tramite il Governo dei Stati Uniti e tramite paesi di quell’Europa che a parole è Antifascista. Un Europa che durante il Giorno della Shoah (a parole) si professa contro i crimini commessi dai nazisti.

È questa l’Ipocrisia che odio. Dove tagliagole vengono eletti paladini della democrazia. Chiunque abbia voglia di saperne di più, in soli 5 minuti, può leggere le biografie dei vari leader militari ucraini. Li trova facilmente su Wikipedia e simili. Perché questi personaggi non hanno nessuna paura di nascondere le proprie idee e le proprie bandiere. Si professano tranquillamente a favore della supremazia bianca e dell’eliminazione fisica dei russi. Coerentemente lo hanno fatto per 8 anni. Impunemente, foraggiati economicamente. Armati e dotati di strumenti per mettere in atto le loro farneticazioni naziste.

E così anche oggi ricordo le quasi 14.000 vittime del Donbass prima di quel 24 febbraio 2022

Il 24 febbraio 2022 lo potremmo definire la “Giornata della Russofobia Mondiale”.

Questo odio verso la Russia ed il suo Presidente sono entrati a forza nelle case di questa ipocrita Europa. Così ora stiamo assistendo alla più grande Campagna di Disinformazione Mondiale. Neanche nel 2003 la provetta in mano al segretario di Stato degli USA Colin Powell, ottenne un simile risultato.


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A dover di cronaca c’è da dire che questa schiavitù mediatica attecchisce più che altro in questa Europa serva del Congresso degli Stati Uniti.

Latino America, India, Cina, molti paesi Africani ed altri Paesi rifiutano questa lettura. Paesi che hanno conosciuto di prima mano, dittature imposte dal Governo dei Stati Uniti, l’imperialismo, il colonialismo, lo sfruttamento, rifiutano questa lettura dell’invasione russa come qualcosa caduta improvvisamente dal cielo.

Vedono le vere ragioni di questo conflitto nel continuo accerchiamento Nato alla Russia, missili Nato ai confini russi, crimini nazisti perpetuati da anni su popolazioni russe.

E per concludere RICORDO le migliaia di poveracci che muoiono nel nostro Mar Mediterraneo ogni giorno. Che fuggono dalle guerre e dal colonialismo europeo. Fuggono perché i nostri governi gli hanno rubato quasi tutto. Li ricordo ora che ci convincono ad aprire le porte delle nostre case, delle nostre scuole, ai profughi ucraini. E anche questa volta questo perbenismo lo chiamo IPOCRISIA.

E a tutti quelli mi criticheranno per questo articolo e mi accuseranno di non dire nulla sulle vittime civili causate dalla guerra, aggiungo che non ho mai gioito delle vittime civili. Tutt’altro. Sono dispiaciuto per i civili.

Ma invece voi dove guardavate quando assassinavano migliaia e migliaia di civili in Donbass? Dove eravate? Perché sotto l’ambasciata Ucraina non vi ho mai visti con le bandiere della pace.

Per non parlare del vostro silenzio su Yemen, Libia…

A proposito Popolo silenzioso oggi è uscita la notizia che uno dei maggiori alleati del Governo dei Stati Uniti, l’Arabia Saudita, ha battuto un nuovo record. Giustiziate in un solo giorno 81 persone. Domani sarete lì a protestare per questo ennesimo crimine contro l’Umanità?

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