Lo studio su questo vero eden preistorico è stato pubblicato sullo speciale di Science Direct “Quaternary Science Review”.
Nella culla della vita
In Sud-Africa esisteva un vero eden preistorico. Pinnacle Point è uno dei maggiori siti di scavo archeologico e da li si può osservare la costa. Però, durante il pleistocene (tra 2,6 milioni e 11.700 anni fa) avremmo potuto ammirare la Paleo-Aghulas Plain, oggi sommersa. Quest’area, già importante per lo studio delle origini degli uomini moderni, si rivela ancor più straordinaria grazie allo studio condotto da Jamie Hodgkins e i suoi colleghi. Inizialmente, i ricercatori ipotizzavano che la piana fosse una zona di caccia per uomini e carnivori 170.000 anni fa. L’ipotesi vedeva questi cacciatori approfittare delle migrazioni di erbivori verso est e ovest ai tempi dei cicli glaciali.
Scoperte inaspettate
Per meglio comprendere queste migrazioni, i ricercatori hanno analizzato gli isotopi di carbonio e di ossigeno nello smalto dentario dei grandi erbivori del passato. Come campione di controllo hanno scelto i denti delle redunche, o antilopi dei canneti, animali non migratori. Nello smalto sono presenti tracce di carbonio diverse a seconda della zona e della pianta mangiata dall’animale che permettono di capire i suoi spostamenti. Le antilopi esaminate mostravano la diversa concentrazione tipica di uno spostamento stagionale, da un lato all’altro della costa, seguendo le piogge e conseguentemente la crescita della vegetazione. Questo avrebbe suggerito l’accuratezza dell’ipotesi se non fosse per le redunche, che mostravano le stesse tracce di cibo (e di carbonio) pur non spostandosi dalla zona di Aghulas. Per esclusione, la maggior parte degli animali era a proprio agio sulla piana per tutto l’anno.
Un paradiso ecologico
Pinnacle Point funzionava come un vero Eden preistorico, in cui gli animali e i primi uomini moderni potevano vivere senza il bisogno di spostarsi. Secondo il team di ricerca questa piana formava un ecosistema tutto suo che permetteva la permanenza degli animali, dando al genere Homo un motivo in più per restare. “Un potente sistema fluviale provvedeva alla costa espansa, quindi gli animali non avevano necessità di spostarsi” afferma Hodgkins che definisce l’area “un posto fantastico dal punto di vista delle risorse”. Le diverse specie di Homo potevano contare sulle risorse marine quando il mare avanzava nei periodi più caldi e su quelle terrestri nei periodi di glaciazione, grazie alla permanenza degli animali e alla varietà delle piante.
Una casa sicura
Lo studio accerta come questa piana fosse un paradiso dal punto di vista delle biodiversità. Però, risulterà ancora più straordinario se confrontato con altre scoperte recenti. Infatti, 74.000 mila anni fa il nostro pianeta affrontò una delle più grandi eruzioni conosciute della sua storia. Il Monte Toba, in Indonesia, eruttò così violentemente da creare un “inverno globale” che decimò le popolazioni di animali, vegetali e uomini. Una ricerca del 2018 guidata da Curtis Marean, co-autore dello studio sulle migrazioni, ha dimostrato che gli abitanti di Pinnacle Point sopravvissero al disastro. La piana e il suo ecosistema rimasero in grado di provvedere alle esigenze della vita nonostante la devastazione climatica causata dal vulcano, a dimostrazione della straordinarietà di questo posto.
Daniele Tolu