Un richiamo alle politiche globali sulle droghe: un rapporto storico dell’OHCHR

politiche globali sulle droghe

Un rapporto emesso dall’OHCHR costituisce un pressante appello affinché si rivedano le politiche globali sulle droghe, sottolineando la necessità di un enfoque più centrato sui diritti umani e di strategie più sensate e efficaci.

A Ginevra l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite (OHCHR) ha reso pubblico uno storico rapporto, che ha il potenziale di ridefinire le politiche globali sulle droghe. Mentre la leader italiana si schierava per una lotta contro il traffico umano, l’OHCHR, con una voce altrettanto potente, chiedeva di porre termine alla guerra alle droghe.

Questo documento, di indiscutibile importanza, rappresenta una pietra miliare nel dibattito sulle politiche delle droghe, giungendo in anticipo alla revisione intermedia delle politiche globali prevista per il marzo 2024 durante il Segmento Ministeriale ad Alto Livello della Commissione Droghe dell’ONU a Vienna. Il rapporto dell’OHCHR presenta un’appello urgente, supportato dall’International Drug Policy Consortium e firmato da oltre 130 organizzazioni non governative, tra cui Forum Droghe, per un cambiamento di rotta nelle politiche sulle droghe, con particolare attenzione agli impatti sui diritti umani, specialmente quelli delle persone che fanno uso di sostanze stupefacenti.

In primo luogo, il rapporto chiede agli Stati di abbandonare l’approccio di criminalizzazione, “tolleranza zero” ed eliminazione delle droghe, suggerendo piuttosto la considerazione della depenalizzazione dell’uso. Questo, insieme al controllo dei mercati illegali delle droghe attraverso una regolamentazione responsabile, potrebbe sradicare i profitti del traffico illegale e ridurre la criminalità e la violenza ad essa associate.

Leonardo Fiorentini, segretario di Forum Droghe, non può fare a meno di notare la discrepanza tra questo approccio consigliato dall’OHCHR e le azioni intraprese dal governo italiano sotto la guida di Giorgia Meloni. Le recenti decisioni, come il decreto Rave e l’innalzamento delle pene per lo spaccio di quantità minime di droghe leggere, sembrano mirare direttamente ai giovani italiani. Fiorentini sottolinea che il sistema di controllo delle sostanze stupefacenti, basato sul proibizionismo e nato oltre 60 anni fa, ha comportato costi enormi in termini di denaro e ha rovinato milioni di vite umane, senza riuscire a contenere il fenomeno in modo significativo.

Un punto che colpisce duramente il governo italiano è l’eccessiva carcerazione legata alle droghe, che rappresenta il 34% della popolazione detenuta, il doppio della media europea. Questa discrepanza tra l’approccio italiano e le raccomandazioni dell’OHCHR evidenzia la necessità di una profonda revisione delle politiche italiane sulle droghe.

Susanna Ronconi, membro del Comitato Scientifico di Forum Droghe, sottolinea inoltre l’importanza della riduzione del danno (RdD) come elemento centrale del diritto alla salute. Tuttavia, in Italia, il Dipartimento Antidroga ha rimosso la RdD dalla sua relazione annuale sulle droghe e ha sospeso il nuovo Piano di Azione Nazionale sulle Dipendenze, che aveva la RdD come uno dei pilastri fondamentali. L’Italia ha già ricevuto richiami da organizzazioni internazionali, come il Comitato ONU per i Diritti Economici, Sociali e Culturali (CESCR), che ha raccomandato una revisione delle politiche sulle droghe per allinearle alle norme internazionali sui diritti umani e migliorare l’accessibilità e la qualità degli interventi di riduzione del danno.

Il rapporto dell’OHCHR rappresenta una chiamata urgente per una revisione delle politiche globali sulle droghe, con un forte richiamo ai diritti umani e all’adozione di approcci più razionali ed efficaci. Mentre l’Italia sembra essere in rotta divergente con queste raccomandazioni, la società civile internazionale e organizzazioni come Forum Droghe continuano a lottare per un cambiamento significativo nelle politiche sulle droghe del paese, mirando a un approccio più umano, basato sulla riduzione del danno e sulla regolamentazione responsabile. Solo il futuro dirà se questo rapporto storico avrà l’effetto desiderato sulle politiche delle droghe a livello mondiale.

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