Per la prima volta in un testo italiano si discute di Value Sensitive Design, ossia una progettazione, un design sensibile ai valori. Oggi la tecnologia pervade ogni ambito della nostra quotidianità e per questo è fondamentale che essa incarni i valori umani e sociali
“Le nostre innovazioni non solo dovranno essere orientate a risolvere le nostre grandi sfide, ma dovranno esse stesse essere espressione dei nostri valori morali condivisi.”
A differenza di altre teorie sulla tecnologia, questo testo ha il merito di non tracciare un ritratto allarmante e pessimistico sul futuro, ma neanche di vedere l’impatto della tecnologia come assolutamente positivo. Si colloca invece nel mezzo, dimostrando non solo nella teoria, ma anche nella pratica, come permettere alle innovazioni di essere rivolte verso il bene.
Parola d’ordine: responsabilità
Uno dei punti fondamentali da mettere in luce è racchiuso nella parola responsabilità. Nel primo capitolo Steven Umbrello ci chiede: Perché dovremmo innovare in modo responsabile?
“Poiché la tecnologia è così pervasiva, è nostro dovere farci carico della responsabilità degli altri, soprattutto delle generazioni future.”
L’impatto di ciò che costruiamo oggi non ha effetti solo sul presente, ma anche sul futuro. Lo abbiamo visto chiaramente con i disastri di Chernobyl o Fukushima: ricercando energia pulita, si è scelta l’energia nucleare nonostante i suoi pericoli pensando che le conseguenze sarebbero state a carico delle successive generazioni e che prima o poi avrebbero trovato una soluzione.
È invece fondamentale pensare già in fase progettuale a tutti gli effetti che la nostra innovazione potrebbe causare e fare di tutto per salvaguardare il pianeta e i suoi abitanti futuri. Se la nostra tecnologia è orientata al bene, si getteranno delle buone basi per le tecnologie successive, ma se ci sono delle falle nelle fondamenta, anche il resto della costruzione sarà instabile. Per questa ragione, dalla più piccola alla più grande realizzazione, essa deve essere veicolo di valori che siano sempre buoni e condivisi da tutti, applicando l’etica alla pratica.
Allo scopo di dimostrare come, grazie a un progetto intelligente, si possano promuovere comportamenti umani responsabili, Umbrello parla dell’idea dell’organizzazione ambientalista Hubbub. Sfruttando la passione dei tifosi di calcio, ha creato dei posacenere in cui votare il giocatore più forte tra Messi e Ronaldo gettando il mozzicone di sigaretta nel rispettivo contenitore. Questo semplice dispositivo ha portato a una riduzione del 46% delle sigarette gettate a terra.
Capiamo così l’importanza della progettazione, di un design mirato al cambiamento in meglio. Qual è questo tipo di design? È il design sensibile ai valori (VDS in breve).
Ma di quali valori si parla?
È necessario rintracciare ciò che le persone considerano importante nella loro vita a prescindere dalle differenze sociali o culturali. Per farlo si inizia col compiere indagini concettuali ponendosi delle domande: “Cosa sono i valori?”, “A chi è rivolto questo progetto?”, “Cosa dovremmo valorizzare?”.
Nella seconda fase si passa alle indagini empiriche per valutare il successo di un progetto attraverso sondaggi, interviste, raccolta di documenti. Infine le indagini tecniche permettono di osservare se la tecnologia ostacola o sostiene determinati valori scelti.
Valori come giustizia, libertà, benessere, equità, sicurezza, sono universali e devono essere il punto di partenza e non una riflessione finale.
Il VDS, con i suoi 3 step, può essere applicato alla realizzazione di tutte le tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale che sta diventando sempre più potente e pervasiva. È quindi fondamentale capire come farle rispettare i nostri valori e, nella seconda parte di questo libro, è raccontato chiaramente anche attraverso diversi esempi. L’app per il tracciamento dei contagi da Covid 19 aveva lo scopo di salvaguardare la salute, ma rispettava i diritti di libertà e privacy?
Vi invitiamo dunque ad approfondire questo tema leggendo “Oggetti buoni” di Steven Umbrello, che non si dilunga su teorie astruse, ma scende nella realtà quotidiana per raccontare, non solo perché è importante il design sensibile ai valori, ma soprattutto come applicarlo.
Dall’app “Panic Button” di Amnesty International che consente di segnalare se si è vittime di violenza; ai grattacieli di Stefano Boeri, conosciuti come il Bosco Verticale di Milano, che grazie alle piante assorbono le polveri sottili, producono ossigeno e proteggono le abitazioni; fino alle tante innovazioni esposte durante l’appena concluso Salone del Mobile a tema sostenibilità; vediamo come esistano già esempi di innovazione responsabile ed è quindi importante conoscerli e proseguire su questo cammino.