Un asteroide con la coda

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La NASA ha dato notizia che Hubble (ed altri osservatori, anzi ad onor del vero il telescopio spaziale con la sua enorme capacità di osservazione è entrato in gioco in seguito) hanno immortalato un asteroide con la coda a testimonianza del fatto che sta iniziando ad andare in pezzi e i detriti lanciati nello spazio hanno formato una doppia coda simile a quella delle comete.
L’asteroide in questione fa parte della fascia di asteroidi tra Marte e Giove, si trova a 344 milioni di chilometri dal Sole ed è denominato (6478) Gault, la dimensione è di circa 4 chilometri.
Il piccolo corpo celeste è stato scoperto nel 1988, ma la recentissima scoperta della coda è il primo indizio del fatto che si stia disgregando.
La cronologia della scoperta: il 5 gennaio di quest’anno in un’immagine del telescopio del progetto ATLAS  (progetto finanziato dalla NASA per sorvegliare il rischio di collisioni della Terra con asteroidi, l’acronimo sta per: Asteroid Terrestrial-Impact Last Alert System) viene per caso notata la coda, controllando gli archivi recenti se ne trova traccia in immagini dello scorso dicembre tanto dello stesso ATLAS  che del Panoramic Survey Telescope and Rapid Response System (Pan-STARRS) entrambi locati alle Hawaii.
Diffusa la notizia nella comunità astronomica mondiale una seconda coda viene scorta a metà gennaio da un telescopio Franco-Canadese posto sempre alle Hawaii e da un osservatorio in Spagna (l’Isaac Newton Telescope).



Il perché delle due code dipende dalla dimensione dei granelli di materiali espulsi, inoltre i più grandi sono più lontani dall’oggetto perché la pressione della luce solare li spinge via più velocemente.
Ma perché l’asteroide si sta frantumando? In due parole: perché ruota. E perché ruota? Niente di misterioso, l’osservazione è stata fatta adesso ed è solo il secondo asteroide la cui osservazione è collegabile a quella teoria, ma la scienza che lo spiega è ben nota, un acronimo buffo: effetto YORP, che sta semplicemente per le iniziali dei quattro scienziati che l’hanno formulata (Yarkovsky–O’Keefe–Radzievskii–Paddack). Quando la radiazione solare riscalda un asteroide la radiazione infrarossa emessa sottrae calore e momento angolare, questo crea momento meccanico (in inglese torque) che è appunto l’attitudine di una forza a imprimere una rotazione a un corpo rigido attorno a un punto o a un asse. Quindi abbiamo un asteroide che ruota continuamente, quando la velocità di rotazione arriva al limite di un giro in due ore la forza centrifuga comincia a sopraffare la gravità che tiene insieme il corpo (nel caso di asteroidi instabili che sono cumuli di detriti tenuti insieme dalla gravità).
Gault ha una coda di 800 mila chilometri (larga 3000) e una più piccola lunga un quarto della prima, sono state provocate da corte emissioni, degli spruzzi della durata di ore o pochi giorni al massimo e presto si dissolveranno nello spazio.

Roberto Todini

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