Il fascismo è molto più di un regime dittatoriale. È un impianto teorico slegato dalla storia e da ideologie precise. Era questo che intendeva Umberto Eco, quando parlò per la prima volta di “Ur-Fascismo” e di “Fascismo eterno“.
Ur-Fascismo e la necessità di dimenticare
Era il 1995, pochi giorni dopo il sanguinoso attentato di Oklahoma City. Eco portò con se “Cinque scritti morali” per parlare difronte ad un pubblico di studenti statunitensi. Loro, come il resto degli Stati Uniti, avevano appena scoperto con orrore l’esistenza di organizzazioni militari di estrema destra sul suolo americano.
Tra quegli scritti ce n’era uno intitolato per l’appunto “Il Fascismo eterno”. La casa editrice La Nave di Teseo, fondata dallo stesso Eco assieme ad Elisabetta Sgarbi, ha deciso di ripubblicarlo per rinnovare il monito del grande studioso e scrittore italiano, scomparso nel 2016.
Il libro è uscito ieri, in prossimità del Giorno della Memoria, proprio per dare maggiore forza simbolica alle cinquanta pagine con cui Eco ci invita a non dimenticare, a non sottovalutare il pericolo rappresentato ancora oggi dal pensiero fascista. Una concezione del mondo e della società i cui assiomi, travisati con abiti civili, continuano ad infestare i discorsi politici con l’obiettivo di rafforzare il potere esercitato sull’ordine sociale.
Gli archetipi del “Fascismo eterno”
Eco individua e analizza con precisione da semiologo gli archetipi dell’Ur-Fascismo. Il “Fascismo eterno” include il culto della tradizione, dell’Eroismo e della morte; l’anti-criticismo che dipinge il disaccordo come tradimento per schernire e abbattere il pensiero critico degli oppositori; il complottismo strettamente legato alla xenofobia, su cui poggiano i nazionalismi; l’appello alla frustrazione delle classi medie.
Basta guardare le notizie che ci arrivano dal mondo per comprendere quanto le parole di Eco siano fondate e necessarie. Il suo pamphlet ci offre gli strumenti per smascherare il fascismo contemporaneo. Ci aiuta a capire che non si tratta solo di una momento storico del Novecento in cui l’Italia e l’Europa rimasero invischiate con conseguenze terribili. Ma che l’Ur-Fascismo rappresenta un pericolo da cui guardarsi costantemente, senza mai abbassare la guardia.
Michele Lamonaca