Ultimatum Ue all’Italia: se il deficit non si riduce entro oggi, sarà lanciata la procedura del debito

Ultimatum Ue

La manovra gialloverde non passa, l’Ue è decisa a bloccare la deviazione dell’Italia dalle regole sul deficit.

Il Parlamento Ue ha bocciato la manovra presentata dal governo italiano e ha posto un ultimatum con tempi e condizioni molto restrittivi per modificarla: entro oggi Giuseppe Conte dovrà fare una nuova proposta credibile che rispetti le linee di Bruxelles, in caso contrario l’Italia subirà 12 miliardi di tagli. In giornata il premier incontrerà Jean-Claude Juncker, per discutere della cosiddetta Manovra del Popolo, che tanto disattende le aspettative dell’Europarlamento e della Commissione Ue, da mettere il bilancio italiano in serio pericolo di procedura del debito. La severa reazione Ue fa seguito alla prima bocciatura del progetto gialloverde alla quale, secondo la commissione Affari Economici e Monetari riunitasi a Strasburgo, non sono seguiti i necessari cambiamenti.

Cosa chiede la Commissione Ue all’Italia

La CoMmissione europea ora chiede all’Italia impegni concreti e cifre precise che salvino il bilancio dal deficit eccessivo. I commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici non chiudono al dialogo e al confronto, purché la disponibilità sia reciproca e condivisa, e sollecitano inoltre ad apportare in fretta profondi cambiamenti, visto che il tempo a disposizione si sta riducendo progressivamente e gli errori di bilancio riscontrati sono gravi e sostanziali. Nello specifico, l’esecutivo Ue potrebbe procedere con il lancio della procedura per deficit eccessivo il 19 dicembre, a meno che il governo italiano non ricollochi l’obiettivo del decifit previsto per il 2019 al di sotto della soglia del 2% del Pil, rinunciando alla proposta iniziale del 2,4%.



Le reazioni del governo gialloverde

La risposta dell’esecutivo italiano va dalla posizione più diplomatica, anche se ferma sugli intenti di bilancio già dichiarati, del premier Conte fino alle reazioni di chiusura degli esponenti Lega e M5s, che definiscono del tutto insostenibili le richieste Ue sulla riduzione del deficit al di sotto del 2%. Conte ha dichiarato che la manovra è stata concepita tenendo in considerazione i vincoli del Parlamento europeo e non ha mancato di redarguire la Commissione rispetto all’imposizione di un rigorismo miope che acuirà le asperità anziché attenuarle. Si sono mostrati molto più espliciti Di Maio, il quale ha parlato di tradimento degli italiani da parte dell’Unione Europea, e Salvini che ha prospettato il rischio di veder ripetere nel nostro Paese le proteste parigine di questi giorni.

Francesca Luziatelli

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