Dopo giorni di attenta ricerca e discussione alla fine la scelta è ricaduta su di lei. È la Via degli Dei, che collega Bologna a Firenze, e Ultima Voce ha cominciato il suo tour di esplorazione e scoperta di antichi percorsi immersi nel verde proprio da uno dei più vetusti cammini contemplativi presenti sul territorio nazionale.
La Via degli Dei prende il suo nome dalle località che attraversa, come Monte Adone, Monte di Giove, Monte Venere e Monte Luario. L’intero percorso, tracciato risalente al periodo etrusco, battuto per circa quattro secoli, e successivamente romano, conta 130 Km che, per noi di Ultima Voce, hanno avuto inizio da Piazza Maggiore, per terminare nei successivi 5 giorni con la spettacolare vista dall’ alto di Firenze da Fiesole.
Siamo partiti dalla ”dotta, grassa, rossa” Bologna il 26 luglio, armati di determinazione e voglia di metterci in gioco – messe subito alla prova dalla salita che conduce al Santuario della Madonna di San Luca sul Colle della Guardia! – per raggiungere i Prati di Mugnano. Di grande effetto percorrere il lungo ininterrotto porticato che dai viali cittadini porta al Santuario, riconosciuto con i suoi quasi 4 km, come il più lungo d’Europa. Leggenda vuole che il numero degli archi abbia una spiegazione singolare: 666 è infatti il numero associato al demonio, e il porticato rappresenterebbe un serpente la cui testa viene schiacciata dalla Madonna, simboleggiata dal Santuario in cima al Colle.
Questa è solo una delle tante storie di cui è intriso tutto il cammino, in cui leggende, spiritualità ed eco di antiche vicende storiche si fondono in un’esperienza unica, ricca di profumi, colori, sapori.
Nelle successive tappe, abbiamo toccato località quali Sasso Marconi, Monzuno, Madonna dei Fornelli, San Piero a Sieve, Fiesole, e quindi Firenze.
Abbiamo attraversato zone assai diverse tra loro, per la ricchezza di paesaggi – dai fitti tratti boschivi all’ ombra dei faggi, ai soleggiati verdi prati delle colline – e la presenza di edifici storici e antichi resti ancora visibili in svariati punti.
Tenete presente, soprattutto se non particolarmente esperti, che incontrerete dislivelli spesso impegnativi, con tratti rocciosi piuttosto ripidi, altri fangosi, e passaggi in cui la vegetazione si fa piuttosto selvaggia. A tale proposito consigliamo di non caricare eccessivamente lo zaino (lungo molte tappe troverete delle sorgenti d’acqua!) utilizzare scarpe che abbiano una buona presa al suolo e in aiuto bastoncini da trekking, indossare indumenti traspiranti e portare con sé una giacca a vento, poiché si passa da zone ombrose a molto esposte a vento e sole.
Abbiamo scelto di praticare il free – camping, per rincarare la dose di avventura, godere a pieno del contatto con la natura e vivere questa questa esperienza in totale libertà. Ma ci sono dei contro che potete facilmente immaginare, come il peso di trasportare la tenda, o il profondo desiderio di una doccia confortevole alla fine di ogni giornata.
Ma, cosa ci ha spinto ad intraprendere un percorso di questo tipo? L’idea romantica di andare a piedi da un capoluogo di regione ad un altro. Per secoli è stata una necessità, l’unica scelta possibile, per noi invece ha rappresentato un modo per scoprire e valorizzare il patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio attraverso il trekking, che ci insegna l’arte del godere delle piccole cose, senza impazienza, respiro dopo respiro, passo dopo passo, e ci permette di ritrovare noi stessi, nella mente e nel corpo.
Ogni chilometro percorso, e ogni goccia di sudore spesa, dopo l’iniziale fatica ripagano con grandi benefici per la salute – è risaputo che camminando a lungo e respirando aria pulita, muscoli e legamenti si rinforzano, le articolazioni diventano più sciolte e cuore e polmoni aumentano la loro efficienza – e per lo spirito! Porsi un obiettivo, e conquistarlo, fronteggiando le piccole grandi difficoltà con soluzioni spesso fantasiose , stimolerà intuito e capacità di adattamento, permettendovi di superare limiti e scoprire lati di voi che neppure immaginavate.
Consigliamo quindi vivamente questo tipo di esperienza, modellandola secondo i vostri tempi e la vostra preparazione fisica. A tale proposito, per mettervi alla prova o trascorrere una giornata diversa fuori porta, raccomandiamo la tratta che va da Monzuno a Madonna dei Fornelli: di facile percorribilità, offre incantevoli scorci paesaggistici, che vanno dai boschi tipicamente appenninici tra cui spiccano i castagni, alle dolci verdi pendici collinari fino alle aperte campagne in fiore, attraversando il Museo d’Arte nella Natura, il piccolo borgo di Le croci, il Parco Eolico di Monte Galletto. Allora zaino in spalla e…non ci resta che augurarvi Buona Strada!