Immagina di camminare per strada e di imbatterti in una protesta molto diversa dal solito, non ci sono striscioni colorati o slogan urlati al megafono ma, questa volta, al centro dell’attenzione c’è del cibo marcio, sparso per terra in modo volutamente provocatorio.
Dietro questo gesto c’è il movimento Ultima Generazione, che ha scelto proprio del cibo andato a male per denunciare le ingiustizie del sistema economico e alimentare. Secondo gli attivisti, quel cibo rappresenta uno spreco assurdo in un mondo dove molti non riescono nemmeno a mettere insieme un pasto decente. Ma non solo, talvolta simboleggia anche un sistema che soffoca i produttori che sono costretti a vendere il loro lavoro a prezzi stracciati e impoverisce i consumatori che non riescono ad arrivare a fine mese.
Il grido degli attivisti contro le disuguaglianze
Nella mattinata di mercoledì 19 Febbraio un gruppo di sette attivisti di Ultima Generazione hanno organizzato la protesta in Piazza del Parlamento, scaricando frutta e verdura sulle scale dell’ingresso secondario della Camera dei Deputati a Montecitorio. Tale azione mirava soprattutto a denunciare l’aumento del costo della vita e, in particolare, quello del cibo. Uno degli attivisti coinvolti nella vicenda ha, poi, chiaramente spiegato:
“Abbiamo scelto di lasciare qui del cibo marcio perché rappresenta un sistema che non funziona. Chiediamo un prezzo equo, perché fare la spesa è diventato insostenibile per i consumatori, mentre gli agricoltori ricevono solo una minima parte del valore del loro lavoro. Stiamo protestando contro le speculazioni della grande distribuzione, che aggravano una situazione già critica a causa della crisi climatica. Vogliamo un’Italia in cui tutti possano ancora permettersi di mangiare e in cui coltivare sia un’attività dignitosa e sostenibile per chi lavora la terra”.
La nuova campagna chiamata “Il giusto prezzo”
Tra i portavoce di Ultima Generazione spicca Tommaso Juhasz, il quale spiega il legame tra questa azione di protesta e il lancio della nuova campagna “Il giusto prezzo”, che introduce nuovi temi come il costo del cibo, l’inflazione e la speculazione sui prezzi. Rispetto alle iniziative precedenti, questa campagna si concentra sul presente, mettendo in primo piano le difficoltà quotidiane delle persone, invece di guardare solo al futuro. Ma perché questo nome? Juhasz risponde:
“L’espressione vuole dare voce a tutti coloro che oggi faticano ad andare avanti, siano essi consumatori o produttori. In Italia, una persona su dieci non ha la certezza di poter garantire tre pasti al giorno o di potersi permettere cure mediche essenziali. Il problema non riguarda un domani ipotetico ma la crisi è già in corso, eppure nessuno sembra voler affrontare questa emergenza”.
Un gesto che divide le ideologie
Talvolta, come in ogni occasione, c’è chi appoggia l’iniziativa e chi, invece, la critica ritenendola una mancanza di rispetto nei confronti di chi soffre la fame o, addirittura, nei confronti delle istituzioni. È il caso del Presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana, che commenta così la protesta dall’alto della scalinata di Piazza Montecitorio:
“Esprimo una ferma condanna per l’atto vandalico avvenuto questa mattina davanti al Parlamento. Il dibattito e la libera espressione delle idee devono sempre avvenire nel rispetto delle istituzioni e senza compromettere il decoro”.
Tuttavia, Fontana non è l’unico a disdegnare l’accaduto, a fargli compagnia c’è anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il quale ha pubblicato un post su Facebook scrivendo:
“Condanno fermamente il gesto vandalico compiuto dagli attivisti di Ultima Generazione davanti a Montecitorio, un atto vile che manca di rispetto alle nostre istituzioni. Esprimo la mia vicinanza al Presidente Fontana e alla Camera dei deputati, ringraziando le forze dell’ordine per il loro immediato intervento”.
Un potente messaggio provocatorio
Che piaccia o no, l’uso del cibo marcio come simbolo di protesta è un gesto davvero forte. Serve a scuotere le coscienze e a far riflettere su problemi reali, come lo spreco alimentare dovuto ad una cattiva gestione del cibo nella nostra società, le disuguaglianze economiche e le difficoltà delle famiglie a basso reddito.
Dunque, gli attivisti di Ultima Generazione hanno scelto un linguaggio visivo estremo, ma talvolta altrettanto efficace, al fine di denunciare un sistema che ritengono ingiusto. La loro speranza è che queste immagini forti possano smuovere le coscienze e portare a un cambiamento reale.