Scoppia il caso in Regno Unito: migranti costretti a mentire sulla loro età dalle autorità inglesi. Questo è quello che emerge da una scoperta del giornale britannico “The Guardian”.
Alcuni migranti minorenni sbarcati nelle coste del Kent, hanno affermato che i funzionari addetti all’accoglienza li abbiano spinti a mentire sulla loro età, sostenendo che in tal modo sarebbero usciti anticipatamente dal centro di prima accoglienza per richiedenti asilo. Questo è quello che anche il giornale “The Guardian” ha scoperto grazie ad alcune testimonianze e alla registrazione di un dialogo tra un ragazzo eritreo di 16 anni e un addetto all’accoglienza.
La vicenda
Per denunciare come nell’ultimo anno numerosi minori in Regno Unito siano stati decretati “erroneamente” come adulti, il Refugee Council ha fornito alla giornalista Diana Taylor di “The Guardian” diverse interviste fatte dal loro staff a minori sbarcati nelle coste inglesi e ospitati nel centro di Manston. Si tratta di tre ragazzi di origine curda arrivati dall’Iran e Iraq, che hanno affermato di aver subito pressioni da funzionari addetti all’accoglienza. Questi avrebbero convinto i minori a sostenere il falso, avere più di 18 anni, con la promessa che così facendo sarebbero usciti dal centro più velocemente e avrebbero ricevuto aiuto. In caso contrario sarebbero stati costretti a rimanere nel centro per molto tempo. L’altra testimonianza a riprova di tale pratica è la registrazione di una conversazione del 29 ottobre avvenuta tra un minore di 16 anni e un addetto all’accoglienza, che direbbe chiaramente al ragazzo:
“se dici di avere meno di 18 anni avrai dei problemi”
per poi proseguire, sostenendo che se avesse dichiarato il contrario sarebbe uscito velocemente da quel posto, riferendosi al centro di accoglienza di Manston.
Le accuse alle autorità inglesi
Le accuse che vengono mosse alle autorità inglesi e al Ministero dell’Interno sono di attuare strategie di manipolazione sui migranti, al fine di poter rigettare le richieste di asilo e mandarli via dal paese. Inoltre risultano incompleti i dati pubblicati dal Ministero dell’Interno sulle procedure e fasi per la valutazione dell’età dei richiedenti asilo.
Il rapporto del Greater Manchester Immigration Aid Unit sostiene che il Ministero stia perseguendo sistematicamente rilevazioni inadeguate sull’età dei migranti. Ha inoltre rilevato come i migranti costretti a mentire sulla loro età perdano ogni diritto ad essere tutelati come minori, venendo mandati in alloggi per adulti o in alcuni casi in centri di detenzione. Secondo “Elen Bamber Foundation” sono stati 150 i minori mandati in hotel per adulti tra gennaio e marzo 2022. Il ciò significa che questi giovani migranti incorrono in gravi rischi, quali l’abbandono e la possibilità di finire in giri di sfruttamento e di abuso.
Il Ministero dell’Interno inglese ha risposto alle accuse sostenendo che si trattino di speculazioni infondate, in quanto non sono state prodotte prove concrete che lo dimostrino. Ha aggiunto inoltre che è loro massima premura tutelare il benessere dei minori non accompagnati.
Oltre i migranti costretti a mentire
Il Ministero dell’Interno inglese continua a trovarsi sotto l’occhio del ciclone. I problemi vanno ben oltre le sole accuse riguardanti i migranti costretti a mentire per essere poi espulsi dal paese.
Il governo inglese è sotto accusa per l’accordo tra Regno Unito e Ruanda, che prevede espulsioni dal Paese per i richiedenti asilo non idonei “spediti” come merce nella nazione africana. Il Paese viene accusato di non rispettare la convenzione di Ginevra del 1951 e di considerare subdolamente il Ruanda come nazione “sicura”. A ciò si aggiunge che tra i rifugiati espulsi dal Regno Unito potrebbero esserci i bambini identificati erroneamente come adulti che, completamente soli, ritornerebbero nel continente dal quale sono scappati oppure andrebbero in uno in cui non sono mai stati.
Un’altra responsabilità attribuita al Regno Unito è la scomparsa di molti bambini e minori dagli hotel in cui alloggiavano per ordine del Ministero. La BBC ha scoperto che tra luglio 2021 e agosto 2022 sono stati almeno 116 i minori che sono andati via dalle strutture in cui erano accolti. L’accusa anche in questo caso è che il Ministero non si stia occupando della sicurezza e della protezione dei minori. Oltre i rischi che abbiamo elencato in precedenza, questi giovani incorrono nel pericolo di essere espulsi dal Paese, vista la loro presunta scomparsa prima che la domanda di asilo fosse stata esaminata.
Ci sono state proteste anche per la gestione del centro di prima accoglienza di Manston, nel quale vengono smistati coloro che arrivano nelle coste del Kent attraverso piccole imbarcazioni. Il centro avrebbe lo scopo di trattenere i migranti per massimo 24h, il tempo di effettuare i controlli identitari e di sicurezza. Ma questo avviene di rado, si hanno infatti testimonianze di individui trattenuti nel centro anche per 4 settimane. Le condizioni in cui i richiedenti asilo vivono per lunghi periodi di tempo sono descritte come disumane e degradanti, in quanto nel centro c’è un grave problema di sovraffollamento. Sono arrivati addirittura a 4.000 i richiedenti asilo presenti nel centro di Manston.
Marina Satta