La Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per aiuti di stato.
Bruxelles ha bocciato con effetto immediato la sospensione delle tasse approvate dopo il sisma del 6 aprile, e ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per “aiuti di stato”.
A far scattare questo provvedimento la decisione con cui la Commissione Europea ha scelto di aprire una procedura d’infrazione per “aiuti di Stato“, bocciando di fatto la sospensione del pagamento delle imposte. Dopo il sisma, a imprese e professionisti che svolgevano la propria attività nel cratere del terremoto venne concessa la sospensione dei pagamenti. Nove anni dopo, quei denari dovrebbero essere restituiti.
Si tratta di cifre da capogiro, da diversi milioni. Prevedibilmente, nella provincia terremotata è subito scattata una mobilitazione generale contro la mossa di Bruxelles: dalle istituzioni locali alle associazioni di categoria ai sindacati, tutti sono immediatamente scesi sul piede di guerra, annunciando misure anche clamorose pur di impedire il pagamento.
La giunta regionale ha convocato un summit con tutti i soggetti coinvolti per stilare un piano d’azione istituzionale concertato con la politica e le associazioni del territorio ad ogni livello, mentre imprese e partite Iva hanno già presentato ricorso al Tar dell’Abruzzo: i giudici amministrativi si riuniranno a L‘Aquila il prossimo 18 aprile.
Le cartelle esattoriali sono arrivate ai destinatari poco prima di Pasqua, a pochi giorni dal nono anniversario del sisma.
La misura adottata dall’Ue rischia ora di mettere in ginocchio un’area già pesantemente colpita dai tragici eventi del terremoto.
A inviare le ingiunzioni di pagamento è stata nello specifico Margherita Maria Calabrò, commissario nominato dalla presidenza del Consiglio, incaricata per il recupero delle somme nei confronti di imprese, private ma anche pubbliche.
Giovanni Lolli, vicepresidente della giunta regionale dell’Abruzzo, ha convocato un vertice con i soggetti interessati per “definire le urgenti azioni di mobilitazione istituzionale, giuridica e politica necessarie a contrastare le attività già avviate dal commissario straordinario”.
Anna Rahinò