Google, Amazon e ora Uber Eats: i droni saranno il futuro (ormai presente) delle consegne a domicilio, anche nel settore delle food deliveries.
Sebbene la Uber Technologies Inc. sia in perdita dall’inizio dell’anno e fatichi a rimanere competitiva nel settore dei servizi di trasporto, nel solo 2018 il reddito di Uber Eats è cresciuto di circa il 150%.
Questo ha convinto a investire nel settore Eric Allison, capo di Uber Elevate, la società che si occupa di sviluppare il ridesharing aereo e che sta presentando il primo servizio di taxi areo urbano durante il Summit 2019 della società a Washington.
“I nostri clienti vogliono selezione, qualità ed efficenza- tutti aspetti che possono essere implementati dall’utilizzo dei droni”.
San Diego si è rivelato essere il palcoscenico per i primi test di volo: un drone AR200 lungo circa un metro e mezzo doveva trasportare un ordine McDonald’s contenente un Big Mac, Chicken Nuggets e qualche porzione di patatine fritte.
L’atterraggio era programmato per avvenire nei pressi dell’università di San Diego, ma forti raffiche di vento hanno impedito al drone di compiere il volo completo.
San Diego è ad oggi la mecca dei test per voli commerciali di droni, grazie alle ricerche svolte in università e alla massiccia presenza militare. Senza contare il tempo solitamente soleggiato e sereno che crea le condizioni ideali.
Le difficoltà maggiori per Uber Eats, a tutt’oggi, sono rappresentate dall’impossibilità di far atterrare i mezzi in prossimità delle abitazioni.
Non solo, ma quanto e come potrebbe essere regolamentata su territori urbani la diffusione di droni? Accidentali scontri aerei potrebbero costituire una fonte di pericolo per i passanti.
Il rumore dei rotori, moltiplicato per decine di mezzi in azione in aree ad alta densità urbana, potrebbe aumentare il tasso di inquinamento acustico.
Possibili soluzioni al problema delle consegne arrivano dall’idea di Uber Eats di istituire punti di atterraggio protetti dove un corriere passerebbe a ritirare la merce e si occuperebbe della parte finale del tragitto.
Una seconda soluzione, sarebbe attrezzare veicoli Uber come una sorta di piattaforma di atterraggio mobile.
La consegna via drone facilita gli spostamenti e diminuisce le spese, andando ad incidere sul costo della consegna stessa.
Un drone viaggia più velocemente e il tempo impiegato per percorrere un dato tragitto si riduce del 40% rispetto ai metodi tradizionali di consegna.
I vertici della compagnia avvertono che ci vorranno circa due o tre anni di tempo per implementare e rendere efficiente il servizio, analizzando i dati per capire quali e quanto lontano possano essere le zone di consegna.
La partnership con McDonald’s è funzionale all’ottimizzazione delle confezioni adibite al trasporto del cibo, valutando le modalità migliori per far arrivare il cibo integro e in temperatura.
“Il nostro obiettivo è di espandere il servizio riconsegne Uber Eats via drone per garantire più opzioni al maggior numero di persone premendo un semplice pulsante.
Riteniamo che Uber Eats possa accettare questa sfida contando sia sulla rete di ristoranti e similari cos’ come dello sviluppo e delle conoscenze di Uber Elevate”, ha affermato Luke Fischer, Uber Elevate Chief of Flight Operations.