Tut o tutnese è il nuovo trend di TikTok. Si tratta di una lingua segreta inventata dagli schiavi afroamericani durante il XVIII secolo per comunicare tra di loro senza essere capiti. Dato che all’epoca agli schiavi era vietato imparare a leggere e scrivere, probabilmente utilizzarono il tutnese per imparare a fare lo spelling delle parole.
Il tutnese oggi
Purtroppo il tutnese è una lingua che si sta riscoprendo solo ora. Moltissimi afroamericani, discendenti degli africani che vennero deportati in America, non avevano idea del fatto che esistesse una lingua tutta loro. Infatti il tutnese non compare nella letteratura linguistica, se non nelle ricerche di Gloria McIlwain, autrice del libro “TUT Language”.
McIlwain è uno dei pochi punti di riferimento per gli afroamericani, che riempiono TikTok di video nei quali chiedono risorse per imparare la lingua dei loro antenati. Il suo sito risulta quindi preziosi per gli studenti di tutnese, che prendono come riferimento la sua tavola fonetica per imparare a leggere la lingua.
http://https://youtu.be/__Wt0SUU-H4?t=26
Gloria McIlwain: come funziona il tutnese
McIlwain spiegò che il tutnese è una lingua che veniva tramandata di generazione in generazione, nonostante i rischi. Raccontava infatti che il padre della zia da adulto si rifiutava di parlare Tut, dato che gli sarebbe potuto costare la vita. Tuttavia, McIlwain stessa imparò la lingua da piccola grazie alla madre e alla zia. Quando poi andò in pensione, cominciò a dedicarsi alla diffusione della lingua, purtroppo ignota a molti afroamericani.
Si tratta di una lingua formata a partire dall’inglese. Secondo l’ipotesi di McIlwain, gli schiavi avrebbero creato il tutnese a partire dai suoni che sentivano ripetuti dai figli dei loro padroni che imparavano a leggere. Infatti si ipotizza che la parola stessa “tut” venga dalla parola inglese “talk”.
Si presuppone sia una lingua semplice da imparare, ma con la mancanza di risorse e la confusione riguardo alla pronuncia, è difficile analizzarla.
Sembrerebbe che in tutnese ogni lettera dell’alfabeto diventa un suono distinto e a sé stante, e che determinati suoni vengono utilizzati per esempio per indicare una doppia. Si ipotizza addirittura la presenza di 3 distinti dialetti, due del sud e uno dell’ovest del paese, e che la versione che si trova su google sia una versione whitewashed o “colonizzata”.
Una lingua da tenere segreta?
La maggior parte degli afroamericani che scoprono ora questa loro lingua, cercano di tenerla segreta. Sentono di aver finalmente trovato un nuovo tramite, simbolo del legame con i loro antenati, e vogliono tenerselo per sé. Essendo appunto nata come lingua clandestina che doveva essere capita solo dagli afroamericani, e non dai crudeli padroni bianchi, le nuove generazioni desiderano preservarla così com’era.
Proprio per questo è difficile trovare risorse online. Gli studenti di tut stanno scegliendo profili privati, gruppi discord e facebook privati e google classrooms ai quali solo chi è un comprovato membro della comunità afroamericana può accedere. Infatti lo scopo dei video presenti sui social media sarebbe unicamente quello di raggiungere altri afroamericani, per riprendere l’utilizzo della lingua all’interno della comunità.
Hanno già perso tanto, troppo, a causa di noi bianchi, ed ora hanno il timore che ruberemo anche la lingua “sacra” e segreta dei loro antenati.