Il 2021 è stato il primo anno di parziale ritorno alla ‘normalità’, rispetto alle limitazioni imposte per contenere la diffusione della pandemia da Covid-19. Diversi settori economici fiaccati dalla crisi hanno fatto quindi registrare significativi segnali di ripresa; tra i comparti che hanno maggiormente beneficiato dell’allentamento delle misure restrittive figura quello del turismo; come sottolinea il report “Indagine sul turismo internazionale” stilato a giugno dalla Banca d’Italia, il 2021 “è stato un periodo di parziale ripresa dopo il crollo registrato nell’anno precedente”. Lo scorso anno, infatti, la spesa dei visitatori stranieri in Italia è tornata a crescere (+23%), a fronte del crollo del 2020 (-60%). Le restrizioni alla mobilità internazionale hanno determinato un aumento dei visitatori provenienti dai paesi dell’Unione Europea; di contro, si legge nel rapporto, “le misure per prevenire la diffusione della variante Delta del coronavirus hanno penalizzato gli afflussi dal Regno Unito, ancora in diminuzione nel 2021”.
I dati sul turismo italiano nel 2021
Secondo le elaborazioni statistiche della Banca d’Italia, nel 2021 sono cresciute sia le entrate che le uscite per viaggi internazionali (rispettivamente, +23% e + 32%); ciò nonostante, “i valori sono ancora meno della metà di quelli precedenti la pandemia”. Nel corso dell’anno, il flusso turistico è stato piuttosto regolare, con una parziale contrazione nel solo mese di dicembre, dovuta alla diffusione della variante Omicron del Covid-19 ed alle relative misure di contenimento dell’emergenza sanitaria. Le entrate turistiche sono complessivamente aumentate di 3,9 miliardi di euro, a testimonianza di una ripresa generalizzata da parte di tutto il settore. A ulteriore riprova del trend positivo, il report sottolinea come l’Italia abbia ampliato ulteriormente la propria quota di mercato, raggiungendo il 4,2% e diventando così il quarto paese al mondo per entrate turistiche. A livello globale, si registra la crescita delle quote di Francia e Spagna, a fronte del calo di Stati Uniti e Germania, seppur in misura minore.
Per quanto riguarda il flusso di turisti stranieri in Italia, il 2021 è stato un anno di forte crescita ma la spesa complessiva (21,3 miliardi di euro) è ben lontana dalla quota registrata nel 2019, l’ultimo anno pre-pandemia (il dato era circa il doppio). In aggiunta, è cresciuta – sebbene in maniera più contenuta – la quantità di visitatori stranieri in Italia; altro dato rilevante è quello della durata media del viaggio, che passa dai 6,2 giorni nel 2019 ai 7,8 giorni nel 2021.
Il report della Banca d’Italia evidenzia come il trend positivo abbia caratterizzato anche il primo trimestre del 2022, durante il quale si continua a registrare una crescita delle visite da parte di turisti stranieri e dei viaggi all’estero da parte di cittadini italiani. I dati, però, “restano ancora inferiori di circa un quarto e di oltre un terzo, rispettivamente, nel confronto con i livelli pre-pandemici”.
Le nuove opportunità professionali nel settore turistico
La ripresa delle attività turistiche coincide con un aumento delle possibilità professionali all’interno del settore; la richiesta di figure di tipo manageriale, in particolare, è destinata ad aumentare, in relazione ad un prevedibile aumento dei flussi turistici in entrata. Chi vuole intraprendere una carriera da manager delle attività turistiche, dopo un’adeguata formazione presso un istituto alberghiero (o turistico), può intraprendere la carriere universitaria o, in alternativa, optare per un master in Turismo come quello offerto dal portale specializzato UpLevel.
La figura del “Tourism Manager” è, infatti, molto richiesta; basta vedere la quantità di annunci pubblicati dai recruiter su piattaforme quali LinkedIn o Indeed per farsi un’idea di quante occasioni ci siano in questo settore. In aggiunta, va considerato come un profilo manageriale specializzato trova collocazione in un’ampia gamma di contesti differenti, dalle strutture ricettive alle crociere.