Turchia: tra crisi economica e il presunto crollo di Erdogan. Crisi della lira, inflazione alle stelle e salari affossati. La Turchia di Erdogan si avvicina sempre più all’oblio.
L’aspirazione di entrare in Europa non è si è mai smorzata, eppure ora più che mai i presupposti sono pressoché inesistenti. Erdogan guida un paese sull’orlo del precipizio, strozzato dalla morsa di un’economia fragile e di una classe politica che non dà più fiducia. Che sia la fine del partito conservatore del presidente?
L’aria che tira
Negli ultimi mesi la situazione economica turca è stata critica: la lira ha perso circa il 10% del suo valore rispetto al dollaro. Il governo ha creduto che si trattasse di una crisi transitoria, inasprita dallo scoppiare dell’emergenza sanitaria, eppure la realtà è diversa. La lira turca, fortemente ancorata al dollaro, ha creato un microclima finanziario remurativo nel breve termine, ma estremamente fragile. E, soprattutto, dipendente dalle oscillazioni esterne. Ciò significa che il collasso del sistema bancario turco non è fantascienza, ma potrebbe diventare realtà. La domanda di credito delle aziende aumenta, mentre la lira crolla. Tra marzo e aprile di quest’anno i prezzi hanno subito un’impennata mentre la qualità della vita dei cittadini è peggiorata in maniera drastica.
Il governo ha deciso di frenare il deprezzamento della lira per scongiurare una crisi del debito. Per fare ciò, però, Erdogan ha intaccato le riserve di dollari del paese, complicando la posizione della Turchia sui mercati esteri.
Il potenziale golpe
Se la finanza vacilla, anche sul fronte politico Erdogan perde colpi. Anzi, perde consensi. Il partito di cui è esponente, l’AKP, perde sempre più terreno mentre si fa spazio una nuova figura. Si tratta di Devlet Bahceli, capo del Partito d’azione nazionalista, Mhp, sempre più rilevante nella definizione delle politiche del presidente. A dimostrazione di ciò, Erdogan ha dichiarato di essere disposto a reintrodurre la pena di morte e modificare la struttura della Corte costituzionale, su richiesta di Bahceli. A prescindere da quale sia la vera natura di questa allenza, la Turchia del 2020 vive tempi difficili, tanto difficili anche per il sultano turco.
Maria Cristina Odierna