Tumore nel 2017: sono 369 mila i nuovi casi nel nostro paese

La collaborazione tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e l’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), ha ottenuto le stime per i numeri del tumore nel 2017.

Ecco i dati del censimento ufficiale, raccolto nel volume: “I numeri del cancro in Italia 2017”.

L’incidenza è aumentata

Sono stati stimati 369’000 nuovi casi di tumore nel 2017. Sono rispettivamente 192’000 i maschi e 177’000 le femmine.

Nel 2016 erano 365’800, un aumento di 3’200 persone.

Sono in aumento: il melanoma, il tumore della tiroide e del pancreas. Invece, è in calo il tumore dello stomaco e del colon-retto.

I 5 più frequenti organi colpiti dal tumore nel 2017

Sono 53’000 i nuovi casi per il tumore del colon-retto, il più frequente. È seguito dal tumore al seno, con 51’000 casi. Al terzo posto si stanzia il tumore del polmone con 41’800 casi.

Rimane nella classifica il tumore della prostata, 34’800 nuovi casi. All’ultimo posto, con 27’000 nuovi casi, c’è il tumore della vescica.

In termini di mortalità, invece, il più temuto è il tumore del pancreas, in quanto sono solo l’8% i pazienti vivi dopo 5 anni dalla diagnosi.

Aumento delle diagnosi per le donne

Nel 2017 sono 13’600 le persone di sesso femminile ad essere diagnosticate per il cancro del polmone. Complice è il fumo, che nelle donne è in aumento.

Se però si guardano tutti i tumori, la percentuale di sopravvivenza cambia da uomini a donne. Nelle donne è del 63%, rispetto al 54% degli uomini.

La correlazione tra tumore e infezione

Virus dell’Epatite B (HBV)

Il 16% di tutte le neoplasie è da dovuto alle infezioni croniche.

Tra questi agenti infettivi, l’Helicobacter pylori ne è il responsabile per il 42%.

Il virus dell’epatite B e C ricopre il 35%, mentre il papilloma virus umano del 20%.

Per il virus dell’epatite B e per il papilloma virus esiste, tuttavia, un metodo di prevenzione: la vaccinazione.

La disparità tra Nord e Sud Italia

Al Nord i tumori sono più frequenti

L’incidenza al Nord è superiore rispetto a quella del Sud. Il tasso d’incidenza per gli uomini è più basso del 17% al Sud/Isole rispetto al Nord, mentre per le donne è del 18%.

Questo è dovuto alla maggiore presenza di inquinanti ambientali nel Nord ed a stili di vita poco sani.



Al Sud si sopravvive di meno

Nonostante al Nord ci siano più casi di tumore rispetto al Sud, la mortalità in quest’ultima è maggiore. “La ragione è da ricercare negli screening oncologici, i quali sono ancora poco diffusi rispetto al Nord” afferma Lucia Mangone, Presidente AIRTUM.

Perciò, anche se ci si ammala di meno, quando invece accade, la persona se ne accorge troppo tardi, quando la neoplasia è più difficile da curare e le possibilità di sopravvivenza si riducono.

C’è ancora della strada da fare

Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM, afferma:

Si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia. Questo perché oltre il 40% dei casi è evitabile.

Ormai è scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione. Migliaia di studi condotti in 50 anni hanno dimostrato con certezza il nesso di causalità fra cancro e fattori di rischio. Tra questi si annoverano gli stili di vita sbagliati e gli agenti infettivi.

Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combatterlo, come l’immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia.

Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione promosse con forza anche da AIOM, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi.

Valentina Imperioso

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