Sono stati presentati dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) i risultati del sondaggio. Le protagoniste sono 1’657 donne. Sono state tastate le conoscenze sul tumore al seno. Ecco i risultati.
Il 48% ritiene ancora che dal tumore al seno non si possa guarire
Invece, come afferma Stefania Gori, presidente eletto Aiom: “Dal 1989 al 2014, la mortalità è diminuita di circa 30%”
Elisabetta Iannelli, segretario generale FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), afferma: “Nel nostro paese vivono 766,957 donne dopo la diagnosi di tumore al seno”.
La sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è tra le più alte nell’Europa. La percentuale raggiunge l’87%.
“È più alta della media europea (82%)” afferma Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom. Nei paesi scandinavi è dell’85%, in Irlanda e in Regno Unito è del 79%. Dopo 10 anni l’80% delle pazienti è ancora vivo.
Il 35% pensa che non sia prevenibile
La prevenzione, sia primaria, ma soprattutto secondaria, sono molto importanti. Uno dei fattori di rischio più significativi è il fumo di sigaretta, specie se si parla di fumo passivo.
L’attività fisica gioca un ruolo molto importante. Le donne che praticano una regolare attività fisica diminuiscono la possibilità di sviluppare la malattia di circa 15-20%.
Il 31% delle intervistate ignora l’esistenza dell’autopalpazione
L’autopalpazione può essere eseguito dalla donna stessa a casa.
Non sempre viene considerato un vero e proprio esame, ma è incredibilmente importante se attuato nella maniera corretta. Si parte dai 20 anni di età, da eseguire ogni mese.
Cambiamenti della forma e dimensione di uno o entrambi i seni, comparsa di noduli nella mammella o nella zona ascellare, secrezione dai capezzoli o alterazione della cute del seno sono un importante segnale.
Nel caso si osservino uno di questi segnali occorre presentarsi subito dal medico. L’autopalpazione non permette di saltare gli esami diagnostici specifici, come la mammografia e l’ecografia mammaria. Dai 50 anni di età, almeno una volta l’anno, è importante eseguire uno di questi due esami.
Se si interviene nei primissimi stadi della malattia, la percentuale di guarigioni supera il 90%.
Le disparità tra il Nord ed il Sud Italia
Lucia Mangone, presidente AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), afferma:
Al Sud si registra un 23% in meno di casi di tumore del seno rispetto al Nord. Questo è dovuto alle differenti abitudini e stili di vita.
Dall’altro lato, però, nel Meridione la sopravvivenza è inferiore. La causa è una minore adesione agli screening. Nel 2015, solo il 36% delle donne ha eseguito la mammografia rispetto al 63% al Nord.
Valentina Imperioso