Trump, situazione al vertice del Riporto

Peter Sellers in Dr. Strangelove di Stanley Kubrick, Wikimedia Commons 

Ho iniziato questo pezzo almeno sei volte, in genere ho idee caotiche ben chiare, ma in questo caso no.

In questa situazione incandescente sono tante le cose che mi lasciano letteralmente basito, ma una le sovrasta tutte: siamo riusciti a superare mezzo secolo di guerra fredda senza danni irreparabili e adesso arriva un potentissimo scemo del villaggio globale che mette in pericolo tutti. A pensarci è proprio da pirla! Quindi un mimino l’estinzione di massa ce la meriteremmo pure, perché vuol dire che non abbiamo capito assolutamente niente.

Da cosa capisco che Trump è un essere intollerabile? Qui l’analisi è semplice: se anche fosse un signor nessuno (cosa che in un mondo appena decente sarebbe lapalissiana) non lo vorrei tra le palle comunque. Vorreste tra i piedi  una persona molesta, ingiustificatamente paranoica,  patologicamente narcisista, abitata da una goffo, ingiustificato e sgraziato delirio di onnipotenza? Ovviamente no, anche se pare abbia appena delineato il profilo del partner ideale della maggioranza autolesionista di questo pianeta, lo stesso che poi sale alle cronache come sterminatore della propria famiglia. “Sembrava tanto una brava persona?”    

E qui casca l’asino; o meglio il Trump! Perché la dinamica è la stessa.  Fino a quando non ha fatto saltare in aria con un drone  Soleimani, Trump era erroneamente considerato al più molesto folklore globale, un povero megalomane convinto di riuscire a spegnere e accendere la tv della Stanza Ovale con la forza del pensiero e invece era solo seduto sul telecomando; l’ennesimo caso clinico in questo distopico trentennio al quale è andata in malaugurata sorte la massima carica politica del pianeta, anche se la sorte di Trump parlava  russo; ma adesso no, adesso è passato dalle chiappe sul telecomando alla stanza dei bottoni e dopo aver fatto fuori in questi anni tutte le teste pensanti del Pentagono e della politica estera americana. In pratica un pericolosissimo imbecille solo al comando che ammazza gente in Medio Oriente a distanza con la Playstation.

Voi direte che semplifico, che banalizzo, che quello che scrivo non tiene conto del complicatissimo scacchiere geopolitico del Medio Oriente. Bene, vero! Però adesso la stessa domanda la posso rigirare parola per parola usando come soggetto lo stesso Presidente degli Stati Uniti: assassinando Soleimani con un incosciente atto terroristico in piena regola, Trump non ha semplificato, banalizzato la complessa questione in Medio Oriente sino a renderla pericolosissima? Non è come mettere un piromane a guardia di una Santa Barbara? “Ma sì, mi accendo una canna con un petardo che cazzo sarà mai?”

All’inizio non voleva, aveva seguito la linea di Bush Jr. (altra sontuosissima testa di … ma che a suo confronto però sembra Metternich) e di Obama: “Soleimani è pericoloso ma meglio non provocare frontalmente l’Iran”, però col tempo, con le elezioni alle porte e con i petrolieri e gli armaioli alle calcagna si è detto: “ma quasi quasi…,  Soleimani ha appena fatto il check in a Baghdad e non ha dichiarato due stecche di sigarette: quindi bombardiamolo!”

Si è passati dal già ridicolo concetto di guerra preventiva di inizio millennio a quello di “terrorismo preventivo”.  Certo il lavoro è pulito e preciso al centimetro, nessuno si fa esplodere  gridando: “Allah è grande, infatti lo stronzo imbottito di tritolo sono io!”, ma siamo lì, che poi lo giustifichi a posteriori con ipotetiche e discutibili dichiarazioni di imminenti attacchi terroristici da parte degli iraniani non è che rattoppi la cazzata! Sappiamo dai tempi delle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam che a babbo morto posso dire tutte le minchiate che voglio, tanto è fatta.

Non so voi ma io ricordo benissimo quando Trump faceva a chi ce l’aveva più grosso con Kim Jongun, e già lì si notava una cosa: i due sciroccati, anche se su fronti opposti, si somigliavano! Già allora dovevamo capire che i due erano della stessa pasta: due bonobo in calore che facevano virile mostra delle loro inguardabili terga ; certo, da un punto di vista puramente freudiano la spiegheremmo come omosessualità repressa che si manifesta in violento machismo di copertura, ma magari! Li avremmo isolati in una stanza imbottita con le loro belle camicie abbottonate alla schiena e li lasciavamo inchiappettarsi a morte tra loro! Chi siamo noi per giudicare un amore?

Ma è possibile che l’Occidente sia diventato talmente pericoloso, incapace e ridicolo da dover riporre le speranze di pace nella mediazione della Russia e della Cina? Ci rendiamo conto a cosa siamo arrivati?

Ho sempre ritenuto Putin uno degli uomini più pericolosi di questo pianeta ma, nonostante ne sia ancora convinto, devo ammettere che spero prepari uno dei suoi famosi tè al plutonio a Trump. Vuoi mettere la differenza stile? Uomo d’altri tempi, degno di un romanzo di Fleming. L’unica nota negativa è che il tycoon resterà accesso per due, tremila anni, ma almeno daremmo un perenne ed illuminato senso alla parola “scoria”.

Dei cinesi cosa dire? Mi auguro che Trump abbia appaltato a loro le sue magnifiche armi all’avanguardia, così mentre gioca a Risiko dal pentagono gli esplode la playstation tra le chiappe. Però salvate il telecomando!

fonte foto: Peter Sellers in Dr. Strangelove di Stanley Kubrick, Wikimedia Commons 

 

Exit mobile version