Trump annuncia ritiro truppe dalla Siria e dall’Afghanistan

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Fonte Foto: https://it.wikipedia.org/

Il Presidente Usa cinguetta su Twitter: “Abbiamo sconfitto l’Isis in Siria“. E prepara il ritiro totale delle forze armate dal territorio nord-est del Paese. Mentre il Pentagono cerca di dissuaderlo.

Solo tre mesi fa, Trump definiva come permanente la presenza dei suoi soldati sul suolo siriano, impegnati nella battaglia contro il Califfato. Oggi invece con un tweet, il Presidente americano, conferma la volontà di ritirare le proprie truppe dalla Siria. “Abbiamo vinto contro l’Isis ed è tempo di tornare e subito”  afferma Trump.  Così gli Usa vorrebbero uscire da una guerra in cui sono impegnati da quasi nove anni e che conta 465mila morti e quasi 6 milioni di rifugiati.

Il Pentagono contrario e i curdi preoccupati

Intanto, già da ieri il Pentagono starebbe cercando di distogliere il presidente Usa dal suo intento. Una mossa del genere comporterebbe un tradimento per gli alleati curdi, che da anni operano nel quadro della Coalizione anti-Isis e che hanno saputo ottenere importanti vittorie come la liberazione di Raqqa, considerata la “capitale” dell’Isis.  E che, senza protezione da parte del Pentagono, potrebbero essere soggetti ad attacchi della Turchia. Per i curdi si tratterebbe di una mossa prematura e pericolosa, dal momento che – come riportato in un comunicato diffuso stamani – “la guerra all’Isis non è terminata“. Dello stesso parere le Forze democratiche siriane (Sdf), un raggruppamento di milizie curde e arabe guidate dall’ala locale del Pkk, per le quali “Lo stato islamico non è stato sconfitto“. Per l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), l’Isis ha ucciso circa 700 prigionieri solo negli ultimi due mesi.

Turchia pronta all’attacco e per Russia ok

Come previsto, a seguito dell’annuncio di Trump, la Turchia ha dichiarato che sta “lavorando intensamente” alla preparazione di un’offensiva militare contro le milizie curde dell’Ypg. Così ha annunciato il ministro della Difesa di Ankara, Hulusi Akar. Mentre dalla Russia, Putin si mostra favorevole all’iniziativa, ma titubante. Affermando come nonostante le continue minacce di ritiro, in Afghanistan le truppe americane siano presenti da 17 anni. Mentre da Parigi, la ministra per gli Affari europei, fa sapere che la Francia resterà militarmente impegnata sul suolo Siriano.

Non si placa il caos in Medio Oriente, mentre Trump con la sua America, che definisce autosufficiente dal punto di vista petrolifero,  se ne disinteressa completamente.

Nelle scorse ora, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler ritirare le truppe da un altro Paese del Medio Oriente, l’Afghanistan. In questo caso, non sarà un ritiro totale, ma parziale. Sono circa 7.000 i soldati che faranno rientro in patria.

Questo secondo annuncio ha ricevuto grosse critiche da parte del governo USA, già dopo l’annuncio relativo alla Siria, il capo del Pentagono, James Mattis, aveva rassegnato le sue dimissioni, cosa succederà ora?

Francesca Peracchio

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