Cos’ha di sospetto la telefonata al presidente ucraino?
Una talpa-007 ha reso pubblico il contenuto di una telefonata dello scorso 25 luglio tra il presidente americano Trump e quello ucraino, eletto lo scorso aprile, Volodymyr Zelenskyj. Trump avrebbe minacciato di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina per un totale di 391 milioni di dollari se il presidente non avesse iniziato un’inchiesta su Joe Biden e suo figlio Hunter. Joe Biden è l’ ex vicepresidente con il mandato Obama e ora rivale democratico di Trump per le prossime elezioni.
L’inchiesta che Trump avrebbe voluto infangasse lui e suo figlio riguarda delle presunte pressioni fatte da Biden all’allora presidente ucraino per bloccare delle indagini su Burisma, compagnia di petrolio e gas in Ucraina nel cui comitato direttivo si trova anche Hunter Bider. Non è un caso che questa richiesta avvenga in prossimità delle presidenziali negli Stati Uniti, nonostante Trump sia già il preferito dell’elettorato secondo recenti sondaggi.
Nancy Pelosi, presidente della Camera dei Rappresentanti dal 2007, afferma che Trump in questo modo ha violato la Costituzione e che quindi si procederà con l’avvio di un’indagine; Trump rischia così l’impeachment, ma Nancy Pelosi specifica che si tratterà di un’inchiesta non avventata.
Trump si difende affermando che in realtà la sospensione degli aiuti all’Ucraina elettrice del “servitore del popolo“sarebbe un modo per indurre i Paesi europei a sostenere di più il paese: perché devono essere gli USA a mettere più soldi?
A sua volta, Joe Biden difende sé stesso e il figlio affermando che “non c’è nessuno nella mia famiglia che abbia fatto qualcosa di sbagliato”. Entrambi i protagonisti della vicenda si difendono, ma chi avrà ragione?
Appena un giorno dopo le rivelazioni dello 007, l’inviato Usa in Ucraina si dimette
La Cnn riferisce che l’inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina, Kurt Volker, si è dimesso il giorno dopo delle rivelazioni. Volker ha messo in contatto l’avvocato di Trump, Rudolph Giuliani, con un collaboratore del leader ucraino, ma a dire del difensore del tycoon soltanto in qualità di “privato cittadino”. A questo proposito, entro il 4 ottobre il segretario di stato Mike Pompeo deve rendere al congresso la realtà dell’interazione tra Giuliani e Volker.. Ancora Giuliani aveva affermato di non voler proferire parola senza la presenza di Trump, volendosi avvalere dei benefici di un normale rapporto avvocato-cliente. Ancora, tra il 2 e il 10 ottobre ci saranno le deposizioni di cinque dei dirigenti del dipartimento di stato, tra cui Volker.
Francesca Santoro