Dopo l’uscita dall’Unesco, Donald Trump annuncia di voler annullare il patto con l’Iran.
Questa la nuova strategia americana su Teheran.Il Presidente esporrà la sua nuova strategia, riassunta in 6 punti, questo pomeriggio al Congresso. Il Tycoon definisce gli accordi presi da Obama “errori”.
Obama insieme agli altri stati firmatari, Russia, Cina, Regno Unito, Francia e Germania, aveva ottenuto una riduzione dell’attività nucleare iraniana in cambio dell’alleggerimento delle sanzioni contro Teheran. Ad oggi delle 24.000 centrifughe utilizzate per l’arricchimento dell’uranio, 5.000 sono attive.
Fino a ora dunque l’Iran ha rispettato gli accordi del 2015, come fa notare anche il Pentagono.
L’opinione di Trump
Trump sostiene invece che Teheran abbia tradito lo spirito dell’accordo a causa dei test missilistici, dell’attività di destabilizzazione svolta dal regime in Yemen, dell’appoggio dell’Iran a Hezbollah, Hamas e le milizie sciite irachene e siriane, gruppi considerati terroristici dagli Usa.
Il Presidente Usa chiede allora che la comunità internazionale condanni apertamente l’Iran revocando l’accordo e sanzionandolo.
Fino a ora tuttavia nessun avvertimento o risoluzione dell’Onu verso l’Iran per l’appoggio a gruppi terroristici o le azioni di disturbo in Yemen. 10 invece, le risoluzioni Onu contro Israele.
Appare chiaro lo schieramento di Trump a fianco di Israele: l’Iran non fa certo mistero del proprio antisemitismo; di certo Gerusalemme teme un plausibile futuro attacco nucleare e vorrebbe la totale sospensione delle attività nucleari iraniane.
La risposta dell’Iran
A rispondere agli Usa, è il presidente del parlamento iraniano Larjani:
…L’Iran ha programmato tutte le variabili riguardo quanto possa succedere all’accordo nucleare. Abbiamo approntato misure appropriate per far fronte a tutte le eventualità…
Nessuno dei restanti Paesi firmatari desidera che l’accordo sia annullato. La Merkel, tramite il suo portavoce, dichiara di ritenere l’accordo importante.
Il Cremlino, tramite il portavoce di Putin dice che la situazione si potrebbe seriamente aggravare riguardo il dossier nucleare iraniano.
Il rischio c’è, e si concretizzerebbe qualora l’Iran decidesse di uscire dall’accordo, a causa dei soli Usa, per riprendere a pieno ritmo l’attività di arricchimento dell’uranio.
Per quanto concerne i test missilistici, dopo la contestazione americana e francese del test del missile Khorramshar in occasione della commemorazione della guerra Iran-Iraq svoltasi lo scorso settembre, il presidente iraniano Rohani dichiarava immediatamente:
…Che lo vogliate o meno, noi rafforzeremo le nostre capacità militari come deterrente...
II missile possiede una gittata di 2000 km.
Questo pomeriggio alle 18.45, ora italiana, Donald Trump presenterà la nuova strategia dinanzi al Congresso.
Il congresso avrà 60 giorni per decidere se aderire o meno alle decisioni di Trump.
Attendiamo le dichiarazioni del Presidente.
L‘Italia, paese Nato, subito dopo la distensioni dei rapporti Usa-Iran, aveva avviato un iter di dialogo e cooperazione economica con Teheran. Qualora gli accordi del 2015 dovessero cadere vi sarebbero delle conseguenze per l’Italia, che potrebbe vedere cancellato il lavoro svolto fino a ora.
Marco Prestipino