Trump e il Ce*sogate

24/10/2016 Tampa, il candidato repubblicano alla presidenza USA Donald Trump, in campagna elettorale

Trump e il Ce*sogate

 

Non potevo non aspettare gli sviluppi del “Ce*soGate” di Trump; le offese del presidente degli Stati Uniti (lo scrivo ma ancora non riesco a crederci!) nei confronti di qualche miliardata di persone nel mondo è da antologia del grottesco.

Io non credo che Trump abbia avuto un’adolescenza difficile, io sono certo che tuttora il tycoon ha un’adolescenza difficile! Non ci sono altre spiegazioni.

Essere delle emerite teste di ca**o a quattordici anni è quasi fisiologico: hai gli ormoni a palla, ti ingrifi per una folata di vento, fai prove di forza e sei in perenne competizione con altri rintronati della tua età. Nei casi peggiori la fai ai quattro angoli del portone per delimitare il territorio e, in mancanza di pecore nel circondario, tasti il cu*o al gatto sterilizzato del vicino, ma se hai 72 anni e sei il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti, la cosa è un tantinello più complicata.

Ma visite di idoneità per alte cariche mondiali, no?  Non so, un certificato di sana e robusta costituzione per proteggere la Costituzione, una prova sottosforzo per le ca*zate che consiste nel far vedere per un paio d’ore ai candidati profughi che scappano da guerre e stermini e prenderli a calci in cul* se dopo un po’ iniziano a bestemmiare e a dar fuoco a croci di legno come dei vecchi xenofobi e bavosi del Ku Klux Klan?

Qualcuno dice che Trump è razzista; per carità io amo gli eufemismi, ma il soggetto è persino qualche “tacca sotto” al razzismo: infatti è ancora in quella fase, “mefiticamente germinale” della xenofobia, che consiste nell’assoluta e totale ignoranza, dovuta a sua volta dalla strutturale mancanza di qualsivoglia moto d’empatia.

Diciamola una volta e per tutte: Trump è un vegetale della decenza! Qui non parliamo di assenza di spirito democratico… magari, ma di idiozia, di autismo indotto  dall’ autoreferenzialità, del solito megalomane, già disturbato di suo, che adesso è diventato l’uomo più potente del mondo. Almeno queste erano le intenzioni dei russi quando l’hanno messo lì.

Se pensiamo che Trump abbia solo commesso una gaffe, siamo ancora lontani dalla realtà: quello lì è proprio convinto che esistano dei “ce*so di paesi”, e che buona parte del sud del mondo – compreso qualche anfratto dell’est-, sia abitato da un indistinto e sovrappopolato carnaio di esseri umani tanto inferiori quanto fastidiosi.

Quella bestia è primitivamente, quanto rozzamente, certa che si possa fare una cernita dell’umano in base non soltanto alla razza, ma al grado di benessere che può esprimere. La xenofobia di Trump non è puramente genetica – perché questo presupporrebbe un grado di pensiero, seppur malato-, ma “geograficamente” classista.

Trump è l’acme del razzismo da bar salito al potere: tutti gli immigrati sono marocchini, anche quelli della Costa d’Avorio, i brasiliani sono tutti trans, ma con un bel cul*, i gay hanno sì diritto ad esistere però anche ad “esser curati”,  in oriente sono tutti gialli perché si sono rovinati il fegato a furia di mangiare i cani e i messicani, per istinto genetico, hanno l’ insopprimibile esigenza di farsi sparare al confine col Texas mentre godono “inspiegabilmente” nel filo spinato.

Tutti questi pregiudizi però decadono se un fantamiliardario marocchino della Costa D’Avorio, gay, che si è rifatto il cul* a Rio, con una dieta a base di Chiwawa scottati, nonché proprietario di tutte le piantagioni di caffè del Messico, decide di investire negli Usa.

Insomma Trump è un pezzo di merda ipocrita ma non fesso. Folle, sboccato, volgare, senza alcuna decenza, ignorante, ma non fesso. Insomma, Berlusconi ha fatto scuola!

Ora il guaio è lo sdoganamento! Fin quando questi soggetti restavano nelle province del mondo, compreso il nostro amato paese, si poteva parlare di ridicolo e deleterio folklore, ma adesso che tale indecenza comanda il paese più potente del globo, tutti i razzisti, imbecilli del pianeta si sentiranno autorizzati ad esprimere la loro ignoranza senza filtri, senza preoccuparsi del giudizio altrui, ditemi voi se è poco.

Quindi caro Salvini: cavalca l’onda adesso che il mondo è pieno di str*nzi!

fonte immagine Agf

Exit mobile version