Trump bandito dalle primarie in Colorado, “ineleggibile”

Trump bandito dalle primarie

Donald Trump - 45º presidente degli Stati Uniti d'America

La Corte Suprema del Colorado dichiara Trump bandito dalle primarie secondo il 14esimo emendamento per cui, non può essere presidente chi ha partecipato ad un’insurrezione. La Corte sostiene che Trump sia “ineleggibile” alla presidenza a causa della sua partecipazione nell’insurrezione del 6 gennaio 2021. È la prima volta che negli Usa si esclude un candidato dalle elezioni secondo il 14esimo emendamento. La corte ha sospeso l’applicazione di questa decisione fino al 4 gennaio dichiarando che la questione deve essere risolta entro il 5 gennaio, termine ultimo per la stampa delle schede per le primarie repubblicane

Trump bandito dalle primarie dalla Corte Suprema del Colorado, i motivi

La Corte suprema del Colorado dichiara Donald Trump bandito dalle primarie repubblicane per la Casa Bianca. L’ex presidente è considerato “ineleggibile” alla presidenza, ai sensi della sezione 3 del 14esimo emendamento, secondo il quale:

“chiunque sia coinvolto in insurrezioni o rivolte contro la Costituzione, dopo avervi giurato fedeltà, non può diventare presidente.”

La decisione, però, si applica solo alle primarie repubblicane in Colorado, anche se, la sentenza potrebbe influenzare la posizione di Donald Trump nelle elezioni generale del 5 novembre 2024.

Donald fu protagonista nell’insurrezione del 6 gennaio 2021, l’assalto a Capitol Hill e, per questo motivo, Trump bandito dalle primarie, è considerato per niente idoneo alle elezioni.

Quello di cui stiamo parlando oggi è un fatto storico poichè, è la prima volta nella storia degli Stati Uniti che si esclude un candidato secondo il 14esimo emendamento. Infatti, essa fu progettata per impedire ai dirigenti degli Stati confederati di tornare al governo dopo la guerra civile. La norma venne poi utilizzata pochissime volte e solo nel decennio dopo la guerra.

Era già da un po’ che il rappresentante della Camera, Adam Schiff e il senatore Tim Kaine avanzavano l’ipotesi di utilizzare il 14esimo emendamento. Secondo loro, Trump, protagonista nell’insurrezione del 6 gennaio 2021, ha tutte le carte in regola per essere buttato fuori dalle primarie:

“Gli argomenti sono validi. È abbastanza chiaro che se sei coinvolto in atti di insurrezione o ribellione contro il governo, o offri aiuto e sostegno a quelli che lo fanno, non hai diritto a candidarti. Non è necessario che tu sia condannato per insurrezione. Basta essere coinvolto in quegli atti e con Trump questa situazione calza perfettamente. , Probabilmente, questa, sarà materia di cui si occuperanno le corti.”

I giudici hanno, poi, affermato che:

“La maggioranza della corte ritiene che il presidente Trump non possa ricoprire l’incarico di presidente in base alla Sezione 3 del 14esimo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Noi non abbiamo raggiunto queste conclusioni con leggerezza. Siamo consapevoli del peso delle questioni che ci troviamo di fronte.”

La reazione di Trump bandito dalle primarie

Donald Trump non ha perso nemmeno un minuto per difendersi e contrattaccare, infatti annuncia immediatamente il ricorso all Corte Suprema Federale.
Lo staff dell’ex presidente ha definito la decisione:

“sbagliata e antidemocratica.”

Inoltre, Trump, ha deciso di utilizzare la sua piattaforma, Truth, per scrivere un post, di evidente natura polemica, per comunicare ai suoi sostenitori che egli ce la farà nella sua corsa alla vittoria:

“E’ un giorno triste per l’America quando un famigerato procuratore come lo squilibrato Jake Smith è messo nella posizione di procuratore speciale da Lisa Monaco e dagli altri banditi che circondano il nostro incompetente presidente, il corrotto Joe Biden, per sporcare la mia reputazione con l’obiettivo di interferire nelle elezioni e, idealmente, mettermi in prigione.”

Continua poi, durante un comizio in Iowa:

“Noi combatteremo per l’America come mai fatto prima. È la nostra battaglia finale, con voi al mio fianco. Cacceremo i globalisti, i marxisti comunisti e fascisti, sfratteremo Joe Biden dalla Casa Bianca e finiremo il lavoro una volta per tutte.”

Secondo il “Giornale.it“, a Washington, oltre ad un ritorno di Trump, viene temuto anche la possibilità che, una volta tornato al potere, possa realizzare il suo tentativo nel ritirare gli Stati Uniti dalla Nato anche se, nella legge annuale per la spesa militare approvata la scorsa settimana, è stata inserita una misura con cui viene vietata la possibilità ad un presidente di decidere l’uscita dalla Nato senza l’approvazione dei due terzi del Senato.

La corte ha sospeso l’applicazione di questa decisione fino al 4 gennaio dichiarando che la questione deve essere risolta entro il 5 gennaio. Seguiremo gli aggiornamenti della questione con la speranza che un tiranno come Trump possa rimanere al suo posto senza ritornare a terrorizzare gli Stati Uniti.

Ambra Vanella

 

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