Il presidente Donald Trump apre alla Russia e rinvia il G7 a settembre dopo il forfait della cancelliera Angela Merkel.
Donald Trump avrebbe voluto ospitare il G7 a fine giugno presso la Casa Bianca, ma dopo il forfait della cancelliera Angela Merkel a causa del Covid-19, il presidente degli Stati Uniti d’America ha deciso di rimandare l’incontro a settembre e di invitare anche la Russia. “Non penso che il G7 rappresenti cosa sta succedendo nel mondo” ha affermato Trump, tuttavia l’apertura a Mosca potrebbe irritare e non poco gli altri membri del G7.
Forfait della Merkel
Nelle scorse settimane Donald Trump sembrava irremovibile sull’idea di organizzare il G7 a Washington a fine giugno, a marzo si era tuttavia parlato di riunire i 7 grandi in digitale. Da parte del Presidente è arrivato un repentino cambio di rotta, spinto forse dalla volontà di trasmettere un’aria di normalità e di riprendersi la scena internazionale Trump ha invitato i 7 a raggiungerlo alla Casa Bianca.
I piani di Trump si sono scontrati con il rifiuto della cancelleria Angela Merkel, che tramite il suo portavoce ha reso noto il suo rifiuto a viaggiare, proprio a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
Trump apre alla Russia
La Russia, dopo aver partecipato come Paese ospite per anni, era stata accolta nella cerchia del G8 dal 1996. Nel 2014, tuttavia, la Russia era stata sospesa dagli incontri del G8 a seguito della crisi internazionale che è andata a svilupparsi con l’annessione della Crimea al territorio russo. I successivi incontri si sono tenuti sempre in assenza di Vladimir Putin.
La mossa di Donald Trump non riguarda tuttavia solo il governo di Mosca. Oltre alla Russia ha infatti intenzione di invitare l’Australia, l’India e la Corea Del Sud. Il presidente degli Stati Uniti d’America ha reso nota l’intenzione di discutere del futuro della Cina, un Paese che si sta dimostrando sempre di più un rivale strategico degli USA si legge sul New York Times. È lecito pensare che l’avanzata cinese sulla scena internazionale abbia spinto gli Stati Uniti ad allargare la cerchia dei propri avversari.
Evento storico…
L’apertura alla Russia da parte degli Stati Uniti è un evento storico, Vladimir Putin ha infatti visitato l’America – per un evento estraneo all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – nel 2007, durante la presidenza di George W. Bush.
L’allora Presidente invitò Vladimir Putin presso il complesso familiare Bush a Kennebunkport, nel Maine. Il presidente Russo ha poi spinto nel 2018 per un altro invito e a luglio Trump ha sbalordì Dan Coats (direttore dell’Intelligence nazionale) avanzando la possibilità di invitare Putin per l’autunno. La visita non ebbe poi mai luogo.
…o decisione strategica
Donal Trump ha affermato che l’apertura a Mosca è mossa dalla necessità di discutere sulla nuova posizione internazionale della Cina. Tuttavia la visita del presidente Putin a due mesi dalle elezioni presidenziali ha fatto molto pensare.
Non va infatti sottovalutato, come precisato anche dal New York Times, l’intelligence statunitense ha stabilito che la Russia ha interferito sulle precedenti presidenziali proprio a favore di Trump. Per questo motivo la decisione del presidente degli Stati Uniti potrebbe creare non poche tensioni con i suoi alleati repubblicani. Non solo, la mossa di Donald Trump potrebbe non essere gradita dagli altri Paesi membri del G7 – Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Giappone e Canada-. Tuttavia gli Stati Uniti, in qualità di Paese ospitante, possono decidere in piena libertà i Paesi da includere come ospiti.
Emanuela Ceccarelli