“Così un candidato in questa corsa potrebbe aver lavorato effettivamente da McDonald’s“. Alla vigilia delle elezioni, Donald Trump sulla sua esperienza al Mc Donald’s di Feasterville-Trevose in Pennsylvania, dov’è stato ritratto a friggere patatine e servirle in alcuni sacchetti d’asporto. Il motivo? Screditare le affermazioni della Harris riguardo aver lavorato nella catena della Bay Area quando era studentessa universitaria.
Con le elezioni alle porte pensavamo di averle viste tutte e invece. Come preannunciato Donald Trump ha visitato un Mc Donald’s a Feasterville-Trevose nella contea di Bucks, un’area elettoralmente in bilico della Pennsylvania a nord-est di Philadelphia. Qui ha indossato il grembiule e iniziato il suo turno: ha fritto patatine e aiutato a riempire alcuni sacchetti da asporto. Il perché? Kamala Harris affermò di aver lavorato 19 anni nella catena della Bay Area durante il college, “Così un candidato in questa corsa potrebbe aver lavorato effettivamente da McDonald’s” ma il New York Times lo smentisce: ha trovato dei testimoni che possono affermare la verità delle affermazioni di Harris.
Buon Compleanno Kamala
In un ulteriore video, sempre girato al fast food e poi postato, Trump augura a Kamala Harris un felice compleanno; al giornalista che gli chiede: “Le hai preso delle patatine?”, il tycoon risponde “Penso che le prenderò dei fiori, o le prenderò delle patatine, sì, potrebbe essere… ”.
Gagliardo, se così vogliamo definirlo, Trump in appena 12 ore ha ottenuto 47 milioni di visualizzazioni, 7.8 milioni di like e 90 mila commenti su Tik Tok, con oltre il 13% di engagement secondo i dati di The French Fries Campaign.
Trump rimane nel suo stile, con battute e riferimenti pop-culturali: il Mc Donald’s è l’ambiente perfetto per la sua comunicazione e per connettersi con il suo pubblico. Le reazioni sono state molteplici: tra chi l’ha apprezzato, chi ha riso e chi lo ha ritenuto profondamente irrispettoso.
Alla vigilia delle elezioni
Il tycoon ha agito con furbizia: la proposta di una politica falsamente orizzontale alla vigilia delle elezioni di novembre risulta estremamente funzionale. Secondo i sondaggi l’andamento elettorale è molto variabile: le indagini mostrano diverse posizioni per i due candidati. Le elezioni presidenziali del 2024 si avvicinano e il supporto a ciascun candidato varia in base a eventi, dibatti e questioni rilevanti per ambe le parti.
Come sappiamo, Trump ha storicamente avuto un grande supporto dai repubblicani e gli elettori bianchi, quando la Harris è sostenuta più da donne, giovani e minoranze, le cui dinamiche possono influenzare il risultato finale. I temi chiave: l’economia, la salute pubblica, la giustizia sociale e l’immigrazione che giocano un ruolo fondamentale. Tematiche su cui i due candidati si trovano spesso in contrasto; Trump tendenzialmente enfatizza sulla crescita economica e la sicurezza, mentre Harris si concentra maggiormente su politiche sociali e giustizia.
Gli ultimi aggiornamenti
Attualmente, più ci si avvicina all’elezioni più i sondaggi tendono ad essere accurati. Secondo il Washington Post-Schar School nessuno dei due canditati ha un vantaggio statisticamente significativo. Tra gli elettori probabili Kamala Harris è in vantaggio in Georgia con il 51%; in Michigan con il 49%; in Pennsylvania sempre con il 49%; in Wisconsin con il 50%. Donald Trump, invece, è in testa in Arizona con 49% e in North Carolina con il 50%. Si trovano in parità con il 48% in Nevada, contando un margine di errore tra il 3.9 e il 5%.
Importanza dei sondaggi
Come fotografia del momento, i sondaggi sono estremamente importanti e possono essere influenzati costantemente e ovviamente gli aggiornamenti recenti sono fondamentali per capire come potrebbero evolvere le dinamiche delle campagne.
In caso di vittoria di Donald Trump o Kamala Harris alle elezioni presidenziali del 2024, ci sarebbero diverse implicazioni politiche, economiche e sociali.
I possibili scenari
In caso di vittoria di Donald Trump ci si aspetta un focus su politiche economiche liberiste, tagli fiscali e deregolamentazione. Nel campo della politica estera America First potrebbe essere la direzione trumpiana, con una riconsiderazione delle alleanze tradizionali e l’adozione di un approccio più aperto verso paesi come Russia e Cina, mentre, riguardo la politica migratoria la soluzione dell’ex presidente si avvicina ad un aumento delle misure di sicurezza ai confini e una possibile continuazione delle politiche restrittive, applicabili anche verso questioni socio-culturali.
Nel caso in cui Kamala Harris dovesse, invece, trionfare dovremmo aspettarci una maggiore attenzione riguardo politiche di giustizia economica, tra cui una crescita del salario minimo e di progetti riguardanti le infrastrutture pubbliche, oltre ad una transizione verso un’energia più pulita; sul fronte della politica estera potrebbe cercare di riportare gli Stati Uniti ad un ruolo di leadership globale, in modo più diplomatico rispetto a Trump. Inoltre, è possibile riscontrare un certo impegno nel miglioramento dell’accessibilità alla salute pubblica.
Considerando tutto, entrambi i candidati porterebbero il paese in direzioni molto diverse: le scelte politiche di una o dell’altro influenzerebbero non solo gli Stati Uniti, ma anche le relazioni internazionali e le dinamiche interne. Queste elezioni hanno un impatto significativo su vari aspetti politici, economici e sociali.
