Si sta diffondendo sempre più un episodio di frode chiamato la truffa del neonato morto.
Oggigiorno, è ormai un’abitudine navigare quotidianamente nella rete. Lo facciamo sia come passatempo ma anche per necessità, per fare acquisti e per rimanere aggiornati in tempo reale. La rete per noi è, infatti, uno strumento essenziale per comprare, dai beni primari a quelli secondari. Non possiamo negare che negli ultimi anni ci abbia facilitato moltissimo la vita, garantendoci una riduzione in termini di costi e tempo.
Viviamo in una società frenetica in cui il tempo a disposizione non ci basta mai, e la rete non ci ha per niente ostacolato. Ciononostante, come tutti noi già sappiamo, la rete è anche un luogo virtuale pieno di insidie, di ricatti e tanto altro. Infatti, recentemente si è diffusa una vera e propria tattica di frode chiamata la truffa del neonato morto. È proprio vero che gli occhi non bastano mai, soprattutto nell’era di Internet.
In che cosa consiste la truffa del neonato morto?
Il nome di questa frode fa rabbrividire e non promette nulla di buono. Questa nuova frode ha l’obiettivo di catturare l’attenzione dei navigatori in rete, al fine di ottenere un loro click direttamente sull’articolo che la contiene. La truffa del neonato morto fa leva sulla sensazionalità della notizia fasulla creata.
In poche parole, si crea una notizia non vera, anche se apparentemente sembrerebbe tutto il contrario, la quale sfrutta il metodo del clickbait. I truffatori tramite questa tipologia di articoli tentano di suscitare compassione nei potenziali lettori. La notizia scelta è sempre la medesima, ossia l’abbandono di un bambino appena nato.
La notizia che ha allarmato i cittadini di Soresina, comune nella provincia di Cremona, e i cittadini di Orzinuovi, comune nella provincia di Brescia, è stata la seguente:
«Neonato rinvenuto senza vita in un contenitore per vestiti di seconda mano…».
Come si può vedere, siamo di fronte a una strategia per niente stupida, ma ben pensata.
La tattica del clickbait
Il clickbait o acchiappaclick indica un contenuto web o una notizia che ha l’obiettivo di catturare l’attenzione del lettore. Ovviamente, punta sulla quantità e non sulla qualità, quindi, attirare più attenzione possibile. Solitamente, i contenuti che sono considerati clickbait sono caratterizzati da titoli accattivanti che invogliano il potenziale lettore a cliccare e ad aprire la notizia.
Quindi, non è altro che una vera e propria strategia di marketing digitale, al fine di aumentare visite, traffico e rendite. Tornando alla notizia precedente, questo stratagemma lascia intendere al lettore che si parli di polizia, lasciando sottintendere l’importanza del contenuto. Cliccando sul link suggerito, si apre immediatamente un’altra pagina in cui viene richiesto all’utente di inserire i propri dati, permettendogli così di accedere alla lettura completa. Uno stratagemma che permette al truffatore di impossessarsi delle informazioni sensibili dell’utente.
Questi truffatori sono dei criminali informatici, che conoscono molto bene il mondo di Internet e tutti i trucchetti disponibili. Non è per niente facile riuscire a creare una pagina che abbia tutte le apparenze di un sito giornalistico.
Come proteggersi dalla truffa del neonato morto o da tante altre simili?
Per chi non è esperto è facile cadere in queste trappole. Aprendo un semplice link siamo in grado di fornire tutti i nostri dati sensibili a dei perfetti sconosciuti. Dovremmo impegnarci a leggere sempre attentamente gli articoli, soprattutto i titoli utilizzati, prestando maggiore attenzione a quelli sensazionalistici. Inoltre, bisogna verificare sempre le fonti, e se abbiamo qualche dubbio sulla loro autenticità è necessario indagare, porci domande, piuttosto che lasciare perdere.
Con la giusta motivazione possiamo tutti evitare di cadere in queste trappole, allontanandoci dallo stratagemma del clickbait, e trovando così solo contenuti di qualità.