Sabato 10 giugno 2017. Ci sono 35 gradi all’ombra e la birra pare non dissetare gli oltre 90mila fan accalcati all’Autodromo di Imola, in attesa dell’apparizione dei mitici Guns N’ Roses.
All’Autodromo di Imola, già teatro del Jammin’ Festival, la sicurezza non è mancata: metal detector a mano, tripli tornelli, controlli minuziosi e un elicottero a sorvolare la massa brulicante. L’organizzazione non è stata impeccabile: pochi i chioschi e i bagni pubblici per la mole di gente, ma questo non ha affatto impedito il divertimento.
Dopo un saluto da Virgin Radio Italia, entrano a scaldare il pubblico Phil Cambell and the Bastard Sons; ma è solo con l’arrivo dei Darkness che si comincia a dimenticare il sole cocente. Hawkins, in tenutina blu attillata è un vero animale da palcoscenico: ballettini sensuali, acuti impossibili ed ecco che il popolo del rock è cotto e servito.
Ore 21:00: entrano Slash e Duff, che anticipano l’ingresso di Axl sulle note di “It’s so easy“.
Lo show inizia e i Guns snocciolano un successo dopo l’altro, la maggior parte tratti dall’album più celebre, del quale suoneranno ben 8 canzoni. “You know where you are” porta alla mitica “Welcome to the Jungle”. La voce di Axl comincia a scaldarsi per davvero e i fan agitati scalpitano sotto il palco, conquistati e invasi dall’adrenalina.
Con gli assoli allucinanti di Slash, occhiali scuri e il mitico cilindro, e le movenze nonché la voce di Axl, I Guns dimostrano di essere ancora una delle più grandi rock band di sempre.
Non è mancato nemmeno qui il tributo a Chris Cornell, con un’esecuzione di “Black Hole sun”, davvero commovente. Non è stato l’unico tributo, però: “The seeker” degli Who e un accenno a “Only women bleed” di Alice Cooper ne sono un esempio.
A sancire la chiusura del concerto è “Paradise City” e non poteva essere altrimenti. Fuochi d’artificio e un’esplosione di coriandoli abbracciano il pubblico sazio e soddisfatto. Mentre Slash lancia plettri alle prime file, già si odora quell’alone di malinconia e felicità. Quel profumo che ti accompagna nei ricordi per una vita.
Isabella Rosa Pivot