Il primo tribunale militare minorile al mondo è in Israele

tribunale militare minorile

Il conflitto israelo-palestinese è in corso ormai da tanto, troppo, tempo e il recente attacco di Hamas del 7 ottobre scorso non ha fatto altro che inasprire ulteriormente la situazione. Oltre che alle innumerevoli vittime causate, l’attenzione va però prestata anche alle carceri israeliane che sono sempre più piene di palestinesi, condannati spesso arbitrariamente. Inoltre Israele ha istituito un tribunale militare minorile, l’unico del suo genere esistente al mondo.

Detenzioni arbitrarie, umiliazioni e tassi di condanna

Israele continua a rendersi colpevole di atrocità e violazioni dei diritti umani. Pochi giorni dopo l’aver ricevuto un accusa di genocidio, presentata all’ONU da parte del Sudafrica, emergono nuove informazioni sui trattamenti riservati nei luoghi del conflitto ai palestinesi da parte dei militari israeliani. Per strada si verificano sistematicamente soprusi e violenze, bambini separati dalle famiglie, case sgomberate con la forza, deportazioni, ma anche nelle carceri la situazione non è affatto migliore, anzi.

Secondo i dati forniti dall’ONU, dal 7 ottobre 2023 (giorno dell’attacco di Hamas) in Cisgiordania e a Gerusalemme Est sono stati arrestati oltre 5.600 palestinesi; di questi, più della metà (le stime parlano di almeno 3000 individui) sono arbitrariamente incarcerati in amministrazione detentiva, cioè senza aver ricevuto alcuna accusa o processo, e sono soggetti a torture. Come riportato da varie organizzazioni internazionali tra cui Amnesty International, i palestinesi vengono spesso detenuti legati e bendati e sono soggetti a ripetute umiliazioni da parte dei soldati israeliani. Una procedura che va avanti ormai da troppi anni.


Da oltre 50 anni la Palestina occupata vede milioni di civili venire giudicati da tribunali militari, con un tasso di condanna che non si può definire in altro modo se non come assurdo: stando a dati di fonti ufficiali israeliane, il 99,74% dei palestinesi viene condannato. Secondo i tribunali militari israeliani quindi praticamente nessun palestinese giudicato è innocente. Se in aggiunta consideriamo che secondo il diritto internazionale i civili possono essere processati da tribunali militari solo in maniera temporanea, capiamo bene quanto la situazione sia grave per chi vive dalla “parte sbagliata” della Cisgiordania.

Il tribunale militare minorile

Nella Palestina occupata sono presenti due tribunali militari che, come si è raccontato sopra, non sono in alcun modo equi. In entrambi i tribunali vengono giudicati solo i palestinesi (gli israeliani che abitano in Cisgiordania infatti non sono giudicati dai tribunali militari, ma da quelli civili), i processi si svolgono quasi esclusivamente in ebraico, lingua che gli abitanti del luogo non comprendono facilmente, e durano in media 10 minuti. Una procedura ingiusta che non è riservata solo agli adulti, ma anche ai più giovani.

In Cisgiordania Israele ha infatti istituito un tribunale militare minorile, l’unico esistente al mondo. Qui tutti i giovani palestinesi, compresi i ragazzi tra i 12 e i 15 anni, vengono processati nello stesso modo in cui vengono processati gli adulti: stesse aule, stesso personale, stesse procedure. Ai militari israeliani non importa se il processo sia a carico di un ragazzo o un adulto, conta solo che sia un processo contro un palestinese (che di fatto verrà sicuramente giudicato colpevole e incarcerato).

L’istituzione di un tribunale militare minorile è qualcosa che dovrebbe far indignare enormemente: se già far giudicare civili adulti da un tribunale militare è qualcosa di sbagliato ( o comunque è ammesso solo temporaneamente), far giudicare da un tribunale militare minorile un ragazzo (spesso innocente) lo è ancora di più.

Nonostante tutto ciò avvenga sotto agli occhi della comunità internazionale, in quanto il governo israeliano non si prende nemmeno la briga di nascondere i crimini e le azioni che commette, nessun provvedimento efficace è stato adottato contro lo stato di Israele. Le ong e gran parte dell’opinione pubblica si sono da tempo schierati contro tutto ciò che Israele sta commettendo, ma finché i governi (USA su tutti) non agiranno, rimarranno purtroppo soltanto parole al vento.

Marco Andreoli

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