Treno a idrogeno ricavato dall’acqua: non è un sogno né un progetto futurista per i trasporti.
Il treno a idrogeno esiste, è nato dall’ingegno francese della società Alstom e sarà pronto a circolare in Germania dalla fine di quest’anno.
Nella fase di start-up l’idrogeno necessario al funzionamento del treno sarà accumulato dagli impianti chimici, dove oggi viene bruciato come scarto. In una fase successiva, le stazioni ferroviarie interessate dal passaggio dell’innovativo veicolo saranno dotate di appositi impianti per ricavare l’idrogeno dall’acqua.
E non si tratta di un prototipo né di un esemplare unico e raro: i treni a idrogeno che circoleranno nella sola Germania saranno 14, mentre numerose richieste stanno giungendo anche da Olanda, Danimarca e Norvegia.
Il treno a idrogeno Alstom
Oltre a non utilizzare carburante fossile, il nuovo convoglio – alimentato ad acqua – non produrrà alcuna emissione nociva né sgradevoli rumori, azzerano quindi sia l’inquinamento ambientale sia quello acustico.
La Germania con l’adozione del suo treno Coradia iLint punterà a sostituire, nel lungo periodo, gli oltre 4mila treni circolanti nel Paese alimentati ora a diesel.
Il Coradia iLint viaggerà a 140km/h e potrà trasportare 300 persone, con un’autonomia di circa 800 km.
Si tratta di una novità forse quasi inimmaginabile per noi italiani abituati a mezzi di trasporto pubblici – come treni e autobus – risalenti quasi al dopoguerra: rumorosi, inquinanti e decisamente malconci.
Basti pensare che, se si parla di autobus, l’Italia ha il parco mezzi più vecchio e inquinante d’Europa: la vita media dei nostri bus è di 13 anni, il doppio della media europea che si aggira intorno ai 7 anni.
Il contributo dell’Italia per il treno a idrogeno
Probabilmente dovrà passare ancora un bel po’ di tempo prima che nel nostro Paese sia possibile utilizzare un mezzo di trasporto così avanzato.
Quel che però è indubbio è il rilevante apporto dell’Italia nel supporto al progetto: si tratta dell’H2 Alto Adige, impianto all’avanguardia nella produzione di idrogeno da utilizzare come carburante.
È uno dei nostri fiori all’occhiello, unico centro mondiale in Italia operante dal 2014 con il solo obiettivo di realizzare il carburante del futuro.
Nel progetto dei treni a idrogeno (e non solo) la funzione dell’H2 Alto Adige sarà quella di rifornire del carburante necessario le stazioni situate tra il Brennero e Verona, all’interno del cosiddetto corridoio verde, che si svilupperà tra Monaco di Baviera e Modena.
Per completezza di informazioni, occorre anche precisare che l’innovativo mezzo di trasporto avrà dei costi di produzione maggiori rispetto ai normali treni, investimento che però nell’arco di 15-20 anni dovrebbe rientrare nella sua totalità anche grazie al risparmio sul carburante tradizionale.
Ma per evolversi e migliorare – si sa – un periodo di assestamento è necessario, soprattutto quando si tratta di novità che rivoluzioneranno il nostro più prossimo futuro.
Annachiara Cagnazzo