Tredicenne ucciso a Chicago da un colpo di pistola dritto al petto. Si trattava di Adam Toledo, ragazzino ispano-americano allontanatosi da casa già da qualche giorno. Il fatto è accaduto il 29 Marzo scorso, in quello che dall’agente è stato definito uno scontro armato. La madre del ragazzo, Elizabeth Toledo, ha lanciato un appello alla trasparenza da parte della polizia, affermando: “Voglio solo sapere cosa è realmente successo al mio bambino”. Per volontà del sindaco di Chicago, Lori Lightfoot, sono state rese pubbliche le immagini dell’accaduto, riprese dalla bodycam dell’agente. Un breve inseguimento, poi l’ordine di fermarsi e mettere le mani in alto. Non ha avuto il tempo di realizzare Adam, che appena alzate le braccia è stato raggiunto dal colpo mortale inferto dall’agente, dritto al petto. Le immagini mostrano l’agghiacciante verità: il ragazzo aveva eseguito l’ordine, era disarmato e con le braccia in alto.
L’imbarazzo della Police Brutality nella patria della democrazia
Un errore imperdonabile in uno scenario che continua a ripetersi in quella che dovrebbe essere la patria della democrazia. La violenza dei corpi di polizia è un problema endemico della storia americana. Gli agenti soffrono di virilismo e tendenze estremamente reazionarie e repressive, uscendo spesso impuniti dall’uso improprio e ingiustificato delle armi.
Dove la violenza è preventiva
Le disuguaglianze sociali e gli squilibri di potere fanno degli Stati Uniti il Paese con il più alto tasso di incarcerazioni al mondo. La Police Brutality trova legittimazione e giustificazione in un costante stato d’allerta in aree e quartieri malfamati delle big cities. La violenza trova la sua valvola di sfogo nelle comunità afroamericane e ispaniche, confermando l’assenza di integrazione sociale. Il ricorso alle armi da parte della polizia è sintomo della carenza di sicurezza, e timore di esercitare il proprio lavoro senza ricorrere alla violenza preventiva. Non è raro macchiarsi le mani con omicidi ingiusti, come nel caso di Adam. Nulla possono le proteste sociali dei gruppi coinvolti, la cui richiesta di giustizia è talvolta stroncata in modo altrettanto violento.
Aiutati che Dio ti aiuta: il problema delle armi
All’apice del problema, l’emendamento costituzionale del 1789.
“Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una ben organizzata milizia, non si potrà violare il diritto dei cittadini di possedere e portare le armi”. Si tratta del serpente che si morde la coda, in uno scenario che sembra non volersi distaccare dal lontano Far West utilizzando la violenza estrema come strumento risolutivo di ogni problema. Ma le tensioni date dallo strapotere delle industrie di armi e dal loro uso criminale da parte di cittadini e polizia stanno incrinando gli equilibri interni del Paese.
Biden e i tentativi di limitare l’uso delle armi
Le stragi armate dell’ultimo anno sono state definite dal neopresidente un imbarazzo internazionale. I provvedimenti presi a riguardo limiteranno la presenza delle ghost gun assemblate in casa e restringeranno il possesso di armi d’assalto. Il presidente ha assicurato che nessun provvedimento violerà il secondo emendamento costituzionale.
Elena Marullo