Lo studio che conferma la convivenza delle tre specie umane insieme é stato pubblicato su Science.
Scavare per comprendere
A Drimolen, in Sud Africa, vivevano tre specie umane insieme. Se ne sono resi conto gli scienziati dell’Università dell’Arizona dopo anni di scavi. Il team ha cercato nel giacimento fossile del sito noto come “Culla dell’Umanità” (un patrimonio UNESCO) e ha recuperato frammenti di un cranio. I fossili appartenevano a un bambino (tra i tre e i cinque anni) di Homo erectus e ha una peculiarità: è il più antico mai ritrovato. Infatti, il team ha utilizzato un metodo di datazione molto preciso che fa risalire i fossili a circa due milioni di anni fa. Questo conferma l’origine africana di erectus e, a detta degli scienziati, dimostra la sua convivenza con almeno altre due specie.
Antichi vicini di casa
I quasi trenta studiosi dello scavo di Drimolen hanno ritrovato alcuni fossili addizionali appartenenti a un’altra specie umana, il robusto e pesante Paranthropus robustus. Sono stati trovati resti di questo ominide in quasi tutti i siti vicini a Drimolen e quasi tutti sono databili intorno allo stesso periodo. Le caverne sedimentarie lungo la strada per Drimolen hanno conservato, inoltre, resti di una terza e distinta specie umana, Australopithecus sediba. “Ancora non sappiamo se abbiano interagito in maniera diretta” afferma Gary Schwartz, coautore ed esperto di evoluzione. “La loro presenza aumenta la possibilità che questi antichi umani abbiano evoluto strategie per dividersi paesaggio e risorse così da sopravvivere nonostante la vicinanza”.
Evolvere in contemporanea
Le tre specie umane insieme ci costringono a rivedere il nostro modo di pensare l’evoluzione umana. Justin Adams della Monash University, coautore dello studio e specialista degi habitat antichi (o paleohabitat), afferma che la scoperta ci permette di studiare e comprendere il ruolo dell’ambiente, delle risorse e degli adattamenti evoluti da Homo erectus nell’estinzione di Australopithecus sediba in Sud Africa. Attualmente gli scavi di Drimolen continuano, con lo scopo di espandere lo studio ad aree del sito ancora più antiche così da comprendere meglio le dinamiche dietro l’evoluzione dell’uomo.
Daniele Tolu