Tratta degli schiavi: hostess salva 15enne diretta a San Francisco

Ha 15 anni la ragazza salvata dalla tratta degli schiavi da un’assistente di volo

L’hostess si è insospettita e ha lasciato un biglietto nel bagno dell’aereo

Incredibile come la tratta degli schiavi sia presente dall’inizio dei tempi, è molto più che secolare e, come il peggior truismo culturale, è dura a morire. Sul volo di linea Seattle-San Francisco la storia si ripete.

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Un uomo di mezza età ben vestito, siede di fianco a una ragazzina di 15 anni spettinata e dagli abiti visibilmente consunti. Quando Sheila Frederick, 49 anni, prova a rivolgere la parola ai due la ragazza rimane in silenzio mentre l’uomo appare notevolmente infastidito.

Sheila ha capito subito che qualcosa non andava. Dopo aver indicato alla quindicenne il bagno, ha scritto su un biglietto “Se hai bisogno di aiuto, scrivilo qui”. Alla risposta positiva, la hostess si è diretta dal capitano, che ha chiamato la polizia. L’uomo è stato arrestato tempestivamente allo sbarco.

Da questa storia sono trascorsi diversi anni. Dal 2009 l’equipaggio viene addestrato, tramite un corso, a riconoscere situazioni simili per segnalarle. Solo lo scorso anno negli Stati Uniti sono stati arrestati 2000 trafficanti, salvando all’incirca 400 persone destinate alla tratta.

Le situazioni si presentano in modo molto simile. Gli abiti consunti sono un primo segno di allarme ma ciò che fa scaturire l’inquietudine è ben altro. Le vittime della tratta, quasi sempre molto giovani, evitano il contatto visivo. Inoltre non pronunciano parole perché sorvegliate dai trafficanti. Sono tutte molto tristi e incredule che il destino possa averle realmente stipato qualcosa del genere.

In realtà, il destino, il fato, il filo delle Moire, come meglio può essere definito, non può che piegarsi dinnanzi alla follia umana. Non è il destino a scegliere per tutte quelle povere vittime, è la crudeltà umana. Quella stessa crudeltà che rende possibile i bombardamenti in villaggi di soli civili. Quella stessa crudeltà di chi a scuola strattona il più debole per la merenda.

Maria Giovanna Campagna

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