Transfobia: Italia peggior paese dell’Unione Europea nel 2018

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Si è celebrato in questi giorni il Transgender Day of Remembrance. Per l’occasione il Transgender Europe ha pubblicato il report 2018 sulle vittime di transfobia.

Numeri violenze mondiali

Nell’ultimo anno sono stati accertati 369 casi di omicidio, 44 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il paese con il più alto tasso di delitti in tal senso è il Brasile, che conta addirittura 167 casi. Gli altri stati in cui si sono consumate più violenze sui transgender sono il Messico (71), gli Usa (28) e la Colombia (21). Dunque, da nord a sud dell’America, il problema è molto grave e ancora scarso di contromisure efficaci volte ad arginarlo.

Transfobia nell’Unione Europea e in Italia

La situazione non è tanto migliore in Europa, dove, Turchia (che non è membro dell’UE), Spagna, Francia e Portogallo hanno un alto tasso di aggressione. Ma la maglia nera spetta purtroppo all’Italia dove sono stati registrati cinque omicidi nell’anno solare 2018. Nella fattispecie sono state uccise Johanna Cárdenas Gutiérrez, il 4 febbraio a Milano; Ambra, trovata morta nella sua auto il 23 settembre scorso. Completano il drammatico quadro Laura Ursaru, Ximena Garcia e Rafaella Rotocalco, tutte uccise nei dintorni di Roma. Dunque la transfobia è una piaga ancora molto diffusa nel nostro paese, su cui bisogna lavorare, anche perché quelli sopracitati sono solo gli omicidi realmente accertati. Almeno per ora risulta impossibile certificare il numero preciso.

Iniziative per sensibilizzare contro la transfobia

In questo periodo, in concomitanza con il Transgender Day of Remembrance, nel Bel Paese sono state organizzate delle manifestazioni volte a sensibilizzare la gente su questa tematica. Il tutto è partito sabato scorso a Torino con la Trans Freedom March. Altre iniziative simili sono state replicate a Bologna, a Genova, Milano, Verona, Pavia e Bari. A Roma, oltre la tradizionale fiaccolata, ci sarà una replica venerdì 23 novembre presso la famosa Gay Street nel quartiere San Giovanni.

Insomma, a pochi mesi dall’inizio del 2019, siamo ancora alle prese con le discriminazioni di genere. Davvero assurdo. Per poter realmente cambiare, bisogna smuovere le coscienze e soprattutto far capire che la diversità non è un pericolo per il mondo.

Antonio Pilato

 

 




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