Tragedia a Rieti, un anziano uccide prima la moglie e poi si spara con un fucile

Tragedia a Rieti

Martedì, 19 dicembre, è successa una vera e propria tragedia a Rieti. Sono stati trovati i corpi di due anziani nella loro abitazione che, secondo le ipotesi degli investigatori l’uomo avrebbe prima ucciso la moglie e poi, con un colpo di fucile si sarebbe tolto la vita. Si tratta di un omicidio suicidio che vede protagonisti due anziani e se è vero che la vecchiaia porta saggezza, non è questo il caso

Tragedia a Rieti, tutto il comune è a lutto

Nella serata di martedì, 19 dicembre, sono stati ritrovati i corpi di una coppia di anziani nella loro abitazione, la quale si trova nel quartiere di Sant’Elia di Rieti. Quello che è accaduto è una tragedia a Rieti senza eguali.

Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, si tratterebbe di un omicidio suicidio in cui, l’uomo di 80 anni avrebbe ucciso la moglie utilizzando, probabilmente, un martello e poi, avrebbe deciso di premere il grilletto di un fucile contro se stesso. I due protagonisti della vicenda si chiamavano Ferdinando Petrongari e Iride Casciani, 72 enne. Erano una coppia sposata e avevano 3 figli, di cui uno viveva fuori dall’Italia, l’altro lontano dai genitori e il terzo, fu vittima di un incidente nel lontano 2003.

Chi si è accorto di quanto è accaduto?

Ad accorgersi della morte dei due anziani è stato uno dei due figli della coppia, il quale, allarmato dalla non risposta dei genitori alla sua chiamata, ha contattato un parente. Quest’ultimo, una volta entrato nell’abitazione, si trovò davanti l’immaginabile, i corpi dei due anziani a poca distanza l’uno dall’altro, con le probabili armi dell’omicidio e del suicidio e, impotente di fronte a questa terribile tragedia, chiamò il 112.

Sul luogo del delitto sono, quindi, arrivati la polizia e il personale del 118, che non hanno potuto fare altro se non accertare che per i due anziani purtroppo non c’era più nulla da fare.  A condurre le indagini sul posto era presente, anche, il questore di Rieti, Mauro Fabozzi e il procuratore Cristina Cambi, alla quale spetta il coordinamento delle indagini che si svolgeranno prossimamente.

Le salme sono state trasferite all’ospedale San Camillo De Lellis di Rieti. Le risultanze investigative della tragedia a Rieti, a seguito degli accertamenti effettuati dalla Polizia di Stato in concomitanza ai colleghi della Polizia Scientifica, sembrerebbero, quindi, puntare nella direzione dell’omicidio-suicidio.

Al momento, è da chiarire quale sia stato il movente che ha spinto l’anziano uomo ha uccidere la propria moglie e poi a togliersi la vita. Per adesso, l’unica cosa che si sa è che il comune di Rieti si è macchiato di un immenso dramma e i figli della coppia sono devastati e non riescono a spiegarsi come sia stato possibile che la loro famiglia potesse essere vittima di una tale tragedia.

Indipendentemente di quale sia il movente che ha caratterizzato questa tragedia a Rieti, rimane evidente, sotto gli occhi di tutti, quello che è successo. Un uomo che ha ucciso la propria moglie e poi, per mettere fine ad ogni sua pena e alle possibili conseguenze, ha deciso di togliersi la vita. Lasciando così la moglie, madre dei suoi figli, priva di vita e lasciando un intero paese immobile di fronte a quanto successo, impossibilitato di adottatare tutte le misure necessarie per punire l’uomo per il terribile atto commesso.

A volte si dice che gli anziani siano i più saggi ma non credo che la razza umana, anche in tarda età, possa essere considerata tale. La crudeltà non guarda in faccia a nessuno né tanto meno, un’anziana, che chissà per quale motivo, è stata vittima dell’ennesimo femminicidio. Non bisogna sottovalutare nessuna situazione perché, come la tragedia a Rieti ci dimostra, siamo tutte papabili vittime di un mondo che ci rende schiave di un patriarcato senza eguali.

Ambra Vanella

 

 

 

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