Il dibattito per decidere se sia meglio la traduzione automatica o quella umana dura ormai da tempo, in parte perché la tecnologia è in costante miglioramento e la qualità di traduzione che ne deriva segue lo stesso andamento positivo.
I vantaggi della traduzione automatica sono generalmente riconducibili a due fatti inequivocabili: è più veloce e costa meno. Il risvolto negativo di questo tipo di traduzione riguarda l’inesattezza e la difficile comprensione del prodotto linguistico, per non parlare del potenziale rischio che si corre a seconda degli usi più o meno ufficiali che se ne fanno.
A favore della traduzione automatica c’è il fatto che esistono molti servizi online completamente gratuiti (tra tutti, Google Translate è senza dubbio il più celebre) che permettono di tradurre da qualsiasi lingua; questi servizi sono sicuramente più veloci di un traduttore umano e, come già detto, la tecnologia relativa a questo campo si sta sviluppando e migliorando sempre di più.
L’altra faccia della medaglia è data dal livello di accuratezza, spesso molto basso; qualcosa che ha senso in una lingua, di frequente ne è completamente privo in quella di arrivo; inoltre un sistema automatico non è in grado di capire il contesto in cui una frase è inserita e, cosa forse più importante, gli errori che ne derivano possono costare davvero cari.
Tradurre ad esempio istruzioni di apparecchiature mediche, manuali per la sicurezza aerea o documenti legali richiede la massima accuratezza. Una traduzione errata in questi contesti può costare vite umane, grosse quantità di denaro e la reputazione di un’azienda, aspetto quest’ultimo da non sottovalutare assolutamente.
La traduzione umana assicura invece un maggiore livello di accuratezza, ma richiede tempi molto più lunghi e costi maggiori. È tutta questione di valutare se i costi derivanti da potenziali errori non supereranno l’investimento iniziale richiesto per ingaggiare un traduttore professionista. Quest’ultimo è in grado di assicurare la massima precisione, interpretare il contesto e redigere un testo che non sia una semplice traduzione letterale.
Inoltre un traduttore umano è in grado di distinguere l’uso creativo di una lingua – che si concretizza attraverso giochi di parole, metafore ecc. – così come le sfumature linguistiche contenuti nei testi in lingua straniera.
Allora, quando è meglio servirsi della traduzione automatica e quando di quella umana? I computer possono tornare utili quando la lunghezza del testo da tradurre è notevole, ma è sufficiente renderne esplicito solamente il senso generale; affidarsi a Google Translate o simili è accettabile se il testo ottenuto non verrà reso pubblico o non sarà utilizzato a scopi ufficiali. Va da sé che, in caso contrario, un traduttore in carne e ossa è la scelta migliore.
Potrà sembrare strano, ma la traduzione automatica può essere anche un buon punto di partenza per un traduttore professionista nel momento in cui gli è stata affidata una mole di lavoro consistente: egli può infatti diventare “revisore” del testo tradotto dal computer, apportando le dovute modifiche e miglioramenti al fine di ottenere un prodotto di qualità.
Francesca Fiacco