Tradizioni di Capodanno; come l’Italia e il mondo si preparano alla notte di San Silvestro, tra tradizione e superstizione
La vigilia di Capodanno con le sue tradizioni risvegliano in ognuno uno spirito ancestrale, sopito nei mesi precedenti, che spinge anche i più scettici a credere che il prossimo anno comporti un nuovo inizio. Così, il 31 dicembre diventa per tutti una soglia da oltrepassare, trepidanti e carichi di buoni propositi. Ciò comporta una serie di riti propiziatori che tendono a coinvolgere tutti.
Le tradizioni di Capodanno sono varie e molte si ripetono automatiche; difficile ricostruirne l’origine, tanto talvolta è lontana nel tempo. Eccone alcune, tra le più comuni e curiose.
Le tradizioni di Capodanno: dall’Italia al mondo
Tra le usanze più comuni in Italia, legate all’ambito culinario, vi è sicuramente la preparazione delle lenticchie; immancabili sulle tavole imbandite del cenone di fine anno, sono talvolta sostituite da acini di uova o chicchi di melograno; simboleggiano ricchezza e di denaro, quello che ci si augura arrivi nel nuovo anno, probabilmente per la forma tondeggiante .
Sbirciando nelle cucine spagnole invece troviamo, allo scoccare della mezzanotte, dodici acini d’uva che, uno per ogni mese dell’anno che verrà, vanno mangiati uno dopo l’altro con l’arrivo del nuovo anno, per assicurarsi la buona sorte.
Può mancare, l’ultimo dell’anno, la lingerie rossa? Tradizione tra le più diffuse, quella di indossare l’intimo rosso a Capodanno è una consuetudine non solo italiana, che affonda le sue radici nella Cina antica, già ai tempi dell’antica Roma il rosso era considerato il colore della fortuna.
Romantici di tutto il mondo, avete già appeso il vischio alle vostre porte? Un’occasione unica per un bacio allo scoccare della mezzanotte con chi si ama. La tradizione di appendere il vischio risale alla mitologia norrena, nella quale venne già dichiarato simbolo dell’amore universale. Tale significato passò poi ai Celti, mentre per i druidi il vischio era sinonimo di fertilità. La tradizione di appenderlo nel periodo di Natale è per la prima volta testimoniata però nei testi dello scrittore inglese Charles Dickens.
Il rumore che scaccia il male
Comune denominatore delle tradizioni di Capodanno è sicuramente il rumore: fuochi d’artificio, stoviglie rotte, tappi che saltano, tutti gesti con uno scopo comune, quello di scacciare il male. L’immancabile spumante per brindare al nuovo anno deve infatti essere stappato col botto, che unito allo scoppio dei fuochi, spaventerebbero e scaccerebbero gli spiriti maligni. Nel sud Italia e in Danimarca, inoltre, è comune rompere davanti alla porta di casa le stoviglie vecchie, che, come i vecchi problemi, non verranno così trascinati nell’anno venturo.
E le porte, saranno chiuse o aperte? Aperte, ma solo nelle stanze buie, per permettere agli spiriti di fuggire, non appena il nuovo anno arriverà.
Interessante e coinvolgente è un gioco che si fa in Germania nell’ultimo giorno dell’anno, il Bleigießen: un pezzo di piombo o cera si scioglie su una fiamma e, una volta fuso, lo si versa in un colpo nell’acqua fredda; la forma che verrà fuori, interpretabile dal singolo giocatore, sarà il simbolo di ciò che avrà in serbo per lui l’anno venturo.
Tradizioni che affondano le proprie radici in secoli e secoli così lontani da perdersi nel tempo, ma rinnovarle ogni anno è perpetuare una storia che, nonostante stravolgimenti e cambiamenti quanto mai evidenti, ci ricorda chi siamo e da dove proveniamo.