Lo sapevate che già nell’antico Egitto esistevano spazzolino e dentifricio?

Nella nostra quotidianità compiamo gesti acquisiti come lavarsi i denti, truccarsi, senza mai chiederci da chi ci siano stati tramandati. Molte di queste abitudini provengono dall’antico Egitto, lo sapevate?

Vediamone alcuni esempi:

LO SPAZZOLINO E IL DENTIFRICIO:

Si ritiene che già a partire dal 3000 A.C. esistesse lo spazzolino, costituito da rametti grandi come una matita, sfilacciati ad una estremità, da strofinare sui denti. Mentre il dentifricio era formato da un mescola di pomice polverizzata, una sostanza altamente abrasiva, e aceto di vino.

Antico Egitto -spazzolino rudimentale

 

IL TRUCCO:

Numerose sono le testimonianze in cui si vede come gli Egizi si dedicavano alla cura e alla bellezza del proprio corpo. Sia gli uomini che le donne facevano uso di cosmetici per truccarsi. Si trattava di un’usanza per entrambi i sessi, fatta per ostentare l’appartenenza ad una classe sociale elevata. Si usavano colori accesi, e il contorno degli occhi era ben definito.

Il trucco era formato da un miscuglio di fuliggine e galena, minerale da cui gli Egizi ricavavano un composto chiamato kohl. Lo usavano per scurire ed allungare la parte esterna dell’occhio, mentre sul viso si mettevano delle miscele di minerali per schiarirlo.

Si pensa che nell’antico Egitto,  il trucco avesse anche una funzione terapeutica, per proteggere gli occhi dalle infezioni. Infatti quello che noi oggi chiamiamo eyeliner, di colore nero,  aveva un significato molto importante per la popolazione, perché richiamava udjat, l’Occhio di Horus. Era la divinità simbolo della prosperità, del potere regale e della buona salute.

L’occhio di Horus

 

IL BARBIERE:

Dagli studi fatti sulla società egiziana, in cui la cura del corpo e dei capelli era molto importante, emerge il barbiere; figura all’epoca molto importante e molto rispettata.

Il barbiere era infatti responsabile della della cura dei sacerdoti. In simbolo di purezza, per poter entrare nei templi, i sacerdoti ogni 3 giorni dovevano rasarsi da capo a piedi. Esercitava la sua mansione all’aria aperta, mentre quando radeva nobili e alti funzionari si recava nelle case e nei palazzi.

Inizialmente,  la lametta per la barba era fatta di selce unita ad un manico in legno. Successivamente, divenne di bronzo ed era a forma di trapezio. Per i capelli venivano usati oli e profumi, nonché tinture per scurire i capelli bianchi. Sembrerebbe quindi che il mestiere del barbiere, insieme ai suoi attrezzi, fossero nati proprio in Egitto.

 

IL BOWLING

Scavi archeologici diretti dall’Università di Pisa sul sito di Narmouthis, hanno scoperto quella che può essere considerata la più antica pista da bowling. Il gioco si praticava all’aperto, su di un pavimento appositamente realizzato con mattoni di limo, il fango fertilizzante del Nilo.

Si è ipotizzato il gioco del bowling dopo aver scoperto una scanalatura non molto larga. Essa termina in un buco di 12 cm di diametro con una piastra in terracotta sistemata sotto di esso.

inoltre, il ritrovamento di due piccole bocce di pietra levigata dello stesso diametro della scanalatura che venivano lanciate su di essa, come nel moderno bowling, ha rafforzato questa ipotesi

Edda Bresciani, l’egittologa a capo della missione afferma: “E’ una costruzione unica; verosimilmente è il primo tentativo di praticare un gioco simile al moderno bowling“.

 

Marta Brusoni

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