Tra palestinesi e israeliani è una carneficina: dall’inizio di quest’anno, la Cisgiordania e Israele sono teatro di un’ondata di violenza senza precedenti, con perdite umane che superano ogni passata statistica.
Nel corso di quest’anno, la Cisgiordania e Israele hanno vissuto un livello di violenza senza precedenti, con oltre 200 palestinesi e quasi 30 israeliani uccisi fino a questo momento. Questo spaventoso aumento della violenza rappresenta un triste record, superando il totale delle vittime dello scorso anno e raggiungendo il numero più alto dal 2005, secondo quanto dichiarato dall’inviato delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, Tor Wennesland.
Wennesland, in qualità di coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il processo di pace in Medio Oriente, ha condiviso queste preoccupanti cifre con il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ha sottolineato che questa crescente ondata di violenza è alimentata dalla disperazione in aumento tra i palestinesi per il loro futuro e dalla mancanza di progressi tangibili verso l’obiettivo di uno Stato indipendente.
Uno dei recenti episodi di violenza ha interessato un raid israeliano nel campo profughi di Jenin, situato nel nord della Cisgiordania occupata. Questo raid è stato descritto come un “massacro” da parte di funzionari locali e residenti, e ha sollevato indignazione a livello internazionale. Le Nazioni Unite hanno condannato l’azione, tuttavia, ciò non è un caso isolato, ma rappresenta un esempio di violenze di ampia portata e brutali in corso.
Anche durante il mese scorso, in occasione della Giornata Umanitaria Mondiale, la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite, Lynn Hastings, ha rilasciato una dichiarazione allarmante. Ha riferito che ben 77 operatori sanitari sono rimasti feriti e 30 ambulanze sono state danneggiate mentre cercavano di prestare soccorso nelle aree dei territori occupati durante raid o proteste. Questo rafforza ulteriormente l’immagine di una situazione critica che richiede l’attenzione urgente della comunità internazionale.
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La drammatica escalation della violenza in corso in Medio Oriente ha lasciato dietro di sé un tragico bilancio di vittime, con un numero crescente di palestinesi e israeliani che perdono quotidianamente la vita. L’urgenza di affrontare le cause profonde di questa violenza e di cercare soluzioni che portino a una pace duratura è più evidente che mai. La comunità internazionale è chiamata ad agire in modo tempestivo per fermare questa spirale di violenza e sofferenza.