Ci è andata bene, perché il default argentino e la svalutazione turca sono due casi esemplari che dimostrano cosa comporta la ricetta economica del nazional-populismo.
Ci è andata bene. Forse. Toccando ferro.
La valuta turca, infatti, è ormai quasi carta straccia. Nell’ultimo decennio ha subito una svalutazione del 500%. Dal 2020 ha dimezzato il proprio valore. L’Argentina, nel frattempo, resta nel dramma. Pochi mesi fa ha rischiato un nuovo default. Il governo è, letteralmente, senza soldi. Mentre la povertà dilaga, i pochi benestanti fanno la valigia per trasferirsi nel vicino Uruguay. Quanto ai loro soldi, se ne sono già andati da tempo.
Due casi esemplari. Dimostrazioni pratiche di cosa comportino le ricette economiche del nazional-populismo. Misure che anche da noi avevano i loro tifosi. Di questi tempi se ne stanno zitti, preparandosi a tornare al potere, ma li ricorderete dilagare per la Rete.
Le loro brillanti idee? I più folli avrebbero voluto che imitassimo proprio l’Argentina. Quel povero paese, secondo loro, dopo il default del 2001 avrebbe avuto un boom economico. Come no: quello che ha portato a un nuovo default nel 2014 e alla situazione di questi giorni.
Molti di più, tra leghisti e pentastri, avrebbero voluto che abbandonassimo l’Euro per metterci a stampare, sovrani e felici, tutte le lire di cui potevamo aver bisogno. Dimenticando due particolari. Il primo è che la moneta può anche generarsi dal nulla, per volontà dello stato, ma la ricchezza si produce solo con il lavoro. Il secondo è che potremmo anche stampare quelle lire, ma gli altri resterebbero sovranamente liberi di non volerle toccare. Come in Turchia hanno capito troppo tardi. Sono sull’orlo della bancarotta e stanno sovranamente svendendo pezzi di stato a chiunque si presenti con del contante.
E i ruggiti di Erdogan? Per la gioia dei nostalgici che tanto lo ammirano, almeno in questo il nuovo sultano somiglia davvero a Mussolini. Nell’illusione di essere alla guida di una superpotenza nonostante abbia le pezze al culo.